Zdenek Zeman nella letteratura: da Narciso a Zarathustra

Anarchico, visionario e talvolta incompreso: Zdenek Zeman in un insolito ed equivoco confronto tra letteratura e musica.

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Fari su Nicosia: AEK Larnaca - APOEL

Inauguriamo la nostra rubrica a cura del nuovo membro della redazione Mirko Giacoppo, che si occuperà dei resoconti delle partite di APOEL Nicosia, Copenaghen e Everton.

Comunicato dalla redazione

La redazione de Lo Stretto del Calcio presenta la nuova struttura del blog e il format applicato per la nuova stagione.

Fari su Copenaghen: Odense-Copenaghen

Il resoconto del match Odense-Copenaghen, conclusosi con la vittoria degli ospiti per 1 a 0

Fari su Liverpool: Everton-Chelsea

L'appassionato resoconto della pirotecnica vittoria del Chelsea sui Toffees per 6 a 3

domenica 24 agosto 2014

Valzer di punte: Juve e Milan arrivano così al countdown finale

E’ noto ai più che l’ultima settimana di calciomercato sia senz’altro la più appassionante e densa di novità, ma soprattutto di colpi di scena. Spesso, inoltre, si innescano meccanismi molto particolari, quasi come delle reazioni a catena: un portiere, ad esempio, libera un altro, che trasferendosi in un'altra squadra permette un’ultima cessione. Questi meccanismi, come è ovvio, provocano un intreccio di più squadre, creando un mosaico a volte esaltante. Ecco come, quindi due squadre come Milan e Juventus si trovino nella stessa situazione di necessità ad appena 7 giorni precisi dalla fine della sessione estiva di calciomercato 2014: entrambe cercano un attaccante, per motivi differenti, e condividono alcuni obiettivi. Il Milan è fresco della cessione di Mario Balotelli al Liverpool, operazione economicamente impeccabile, con 20 milioni che arricchiscono le casse dei rossoneri e possono permettere il tanto atteso acquisto di Alessio Cerci. Tuttavia, con il solo Pazzini e un Niang adattabile come punte disponibili, il Milan sa di essere andato incontro anche a un altro problema. Adriano Galliani però ha in questo preciso periodo il giusto momento per preparare il colpo in canna: contatti immediatamente avviati, a poche ore dalla cessione di Balotelli, con il Porto per informarsi su Jackson Martinez, l’attaccante colombiano che fa già gola a parecchie squadre europee. 


Tuttavia si tratterebbe di un acquisto oneroso, visto il suo valore di circa 30 milioni di euro, e il Milan ha già incassato il primo no. Ecco dunque che sono subito spuntate foto di un summit fra Galliani e Sabatini, ds della Roma: si parla di Mattia Destro e Adem Ljajic. L’attaccante italiano era stato obiettivo del Wolfsburg, che ha poi virato sullo svincolato Nicklas Bendtner, e recentemente è finito nell’obiettivo del Chelsea, che ha addirittura offerto ai capitolini uno scambio di prestiti con Fernando Torres. Le priorità del Milan lì davanti, dunque, rimangono attualmente Martinez e Destro, ma rrestano nel congelatore le piste che portano allo stesso Torres, a Damiao del Santos e, come sogno proibito, a Radamel Falcao. La Juventus invece sarà orfana per un altro paio di settimane di Alvaro Morata, il giovane e promettente attaccante che è arrivato a luglio dal Real Madrid, e che sfortunatamente si è subito infortunato al ginocchio. Con Giovinco in bilico (il Torino su di lui)  e i soli titolari Tevez e Llorente, un altro attaccante è quasi d’obbligo. La pista attualmente più calda è quella che porta al campione del mondo con la Germania Lukas Podolski, che ha recentemente rotto con l’Arsenal: il giocatore non è stato convocato da Wenger per la sfida pareggiata ieri con l’Everton. 



Su di lui il Galatasaray di Cesare Prandelli, ma Marotta ha già preso le contromisure: secondo il Corriere dello Sport il ds è già volato a Londra per trattare con l’Arsenal. Si è parlato tanto anche di Radamel Falcao, il quale, con la crisi in cui versa il Monaco, avrebbe accettato l’ipotesi di un prestito altrove. Tuttavia è bene sapere che, al di là del possibile prestito vantaggioso che potrebbe portarlo alla Juve, nessun club italiano è capace di pagare a Falcao lo stipendio. Si tratta perciò di un’operazione, a meno di possibili colpi di scena, non fattibile. Soluzione low cost sarebbe quella di virare su Fernando Torres, attaccante che il Chelsea ha messo disperatamente in vendita dichiarando di essere disposto a continuare a pagare anche una parte del suo ingaggio pur di lasciarlo partire (50/60% dello stipendio). Potrebbe infine interessare, scisso dall’operazione Vidal, l’attaccante del Manchester United Javier Hernandez, scaricato da Van Gaal. Come ultima spiaggia, molto meno ambiziosa, si potrebbe pensare a Lacina Traoré del Monaco, già cercato a gennaio.


(di Jacopo Burgio)

giovedì 21 agosto 2014

Balotelli-Liverpool, nuovo flop?

L’attaccante è praticamente un giocatore dei Reds, svolta arrivata fra la giornata di ieri e questa mattina. Fra smentite (di Galliani) e conferme (del giocatore) vi raccontiamo la trattativa più importante del mercato del Milan.

Dopo quasi un anno e mezzo, Mario Balotelli lascia nuovamente l’Italia per dirigersi in Inghilterra, proprio come era stato ai tempi del suo passaggio dall’Inter al Manchester City. Liverpool, una volta ufficializzata l’operazione, sarà la meta di un pellegrinaggio fin troppo lungo da parte del bomber italiano, considerando i suoi soli ventiquattro anni. Un pellegrinaggio alla ricerca dell’ambiente giusto dove maturare, condotto, bisogna dirlo, con scarsa serietà. Se infatti Balotelli viene ritenuto ad oggi “cedibile” dal Milan, come era stato a Manchester all’alba del suo trasferimento ai rossoneri, un motivo ci sarà. Talento, estro e quant’altro evidentemente non servono se non supportati, come ha dichiarato in modo esemplare oggi il giornalista Riccardo Trevisani tramite il suo profilo Facebook, da una testa straordinaria. La sua bravura infatti è indiscutibile, ma non è il primo calciatore vittima della trappola “behaviour”: Mario non è un esempio, non può diventare, o ancora meglio, non deve, un modello per i giovani, almeno al momento attuale. Una grave perdita purtroppo, e ci auguriamo soltanto che la sua nuova avventura non possa che giovargli. Perché Balotelli è un quasi campione, e alla Nazionale nascente di Conte serve un Balotelli campione.




La trattativa


Ieri il procuratore Raiola era volato a Londra, scatenando le domande giornalistiche; Galliani smentisce, sostenendo il mancato arrivo di alcuna offerta da parte del Liverpool. Precedentemente, inoltre, aveva dichiarato che Balotelli sarebbe rimasto al 99,9%. Il solito stile del dirigente rossonero, insomma. Nella mattinata di oggi, invece, la svolta: Balotelli annuncia che sarà il suo ultimo giorno a Milanello. Arrivano conferme da Milan Channel, che parla dell’avvio ufficiale di una trattativa fra Milan e Liverpool per la cessione del giocatore, mentre Raiola intensifica i rapporti con il club inglese. Sul tardi Mario fa le valigie, spunta anche una foto dell’abbraccio d’addio a El Shaarawy. Le due società hanno raggiunto l’accordo su una base di 20 milioni di euro, con i consueti dettagli che potrebbero portare la cifra sui 22 circa. Prossimamente l’ufficialità.


(di Jacopo Burgio)

martedì 19 agosto 2014

L'Italia riparte da Conte

Antonio Conte ha firmato ed è stato presentato, è il nuovo tecnico della nostra Nazionale azzurra. Inizia un nuovo ciclo dunque per l'Italia calcistica, che tutti sperano possa essere vittorioso dopo le sostanziali delusioni susseguitesi di qui all'ultimo acuto (grande) del Mondiale del 2006.

Dopo l'addio di Cesare Prandelli, che ha definito in sede di stampa concluso e per di più fallito il suo progetto, congiunto alle dimissioni del presidente Abete, la Nazionale di calcio ha vissuto un'estate molto calda: lo scontro per l'elezione del nuovo presidente della FIGC ha assunto quei caratteri della politica italiana che ben conosciamo, tant'è che molti hanno alzato il grido di "via la politica dal calcio". Fatto sta che il braccio di ferro tra Albertini e Tavecchio, i due candidati alla presidenza, si è concluso con la vittoria tanto schiacciante quanto polemica del secondo. Precedentemente infatti, il presidente della Lega Nazionale Dilettanti era stato protagonista della gaffe che ormai tutti conoscono sui giocatori extracomunitari, il che gli è valso l'abbandono del sostegno di alcune società di Serie A. Per non parlare del fatto che, tempo prima, lo stesso Tavecchio aveva pronunciato delle parole razziste nei confronti delle atlete donne. Eppure, il sostegno di praticamente mezza Serie A, in primis Genoa e Lazio, gli ha permesso di salire alla presidenza della FIGC. La prima missione del neo presidente è stata portata a termine ufficialmente oggi: Antonio Conte è il nuovo CT della selezione azzurra. Tavecchio lo ha fortemente voluto, fin dalla prima chiamata a lui indirizzata; le alternative erano Zaccheroni e Mancini. Il profilo che serviva, effettivamente, corrisponde a quello dell'ex tecnico della Juventus: un vincente, dotato di carisma e molta fama di successo. Con i bianconeri lo ha dimostrato, se pur solo in Italia, fin dal suo arrivo: dopo due settimi posti da cui veniva la squadra, Conte è riuscito a portare in casa Juve ben tre scudetti e due supercoppe italiane. La nota che ha però sorpreso un po' tutti è rappresentata dall'ingaggio, quasi faraonico: circa 4 milioni annuali, di cui metà verrà pagata dallo sponsor tecnico della Nazionale, Puma. Conte avrà pieni poteri, con una particolare attenzione alla collaborazione con le varie società, secondo un metodo di lavoro tutto nuovo, come se si trattasse di una squadra di club. Difatti era questo che voleva l'allenatore salentino, che non ha intenzione di fermarsi ai semplici allenamenti periodici. L'aria che si respira intorno alla scelta fatta dalla federazione è di grande ottimismo, perché Conte non era altro che proprio la scelta del popolo: ingaggio a parte, tutti hanno accolto il nuovo arrivato nel migliore dei modi. Non resterà dunque, da parte sua, che ripagare la fiducia facendo ripartire l'Italia, a cominciare (come inneggiano quasi tutti) dai settori giovanili. Emblematica a questo proposito, la frase che Pierluigi Pardo ha pubblicato sul suo profilo Facebook poche ore fa: "Sogno il giorno in cui gli allenatori di tutto il mondo diranno 'vivaio' anziché 'cantera': significa che saremo tornati a dominare".


(di Jacopo Burgio)