Di Lionel
Messi ci sarebbero da raccontare tante e tante cose, a figli e nipoti: che è
stato il miglior calciatore europeo del 2011; che ha vinto quattro Palloni
d’Oro consecutivi, dal 2009 al 2012, come mai nessuno aveva fatto; che ha vinto
sei volte la Liga, altrettante la Supercoppa Spagnola, due Coppe di Spagna, ben
tre Champions League, due Supercoppe Europee e due Mondiali per Club; che ha
segnato cinque goal in una sola partita di Champions o che ha superato lo
scorso anno il record assoluto di reti realizzate (91), precedendo i mitici
Muller (85) e Pelé (75); ma soprattutto, ci sarebbe da dire che Leo Messi è uno
dei calciatori più forti di tutti i tempi.
La sua
infanzia è stata caratterizzata da brutti periodi: il piccolo Leo ha infatti
una malattia che gli impedisce in parte la crescita. Tutt’ora è chiamato La Pulce, per i suoi 169 centimetri di
altezza, ma in passato la sua famiglia è riuscita a procurargli una cura, senza
la quale adesso potremmo vederlo ancora più “piccolo” o addirittura non vederlo
proprio in campo. Roberto Saviano, autore del famoso libro Gomorra, grande estimatore del calciatore, ha dedicato un intero capitolo ai travagli giovanili di
Messi nel suo libro La bellezza a
l’inferno.
Dopo varie
esperienze in squadre argentine, Leo, a soli 13 anni, comincia a giocare nelle
selezioni giovanili del Barcelona. Si dice anche, notizia mai confermata ma più
volte smentita, che Messi abbia sostenuto un provino per la squadra italiana
del Como, che allora lo scartò per via delle sue dimensioni. Già nel 2004, a 17
anni, fa il suo esordio con il Barcelona B nella Segunda Divisiòn, e nello stesso anno arriva poi la chiamata dalla
prima squadra ad Ottobre per una partita di campionato e a Dicembre si trova a
giocare la sua prima gara in Champions League; il suo primissimo goal nella
massima serie con i blaugrana risale all’1 Maggio 2005, quando La Pulce diventa il giocatore più
giovane ad andare a segno nella storia del Barcelona, record che però adesso
detiene suo cugino ed ex compagno Bojan Krkic.
Nella
stagione 2006-2007 Messi è ormai uno degli 11 titolari del Barcelona, dopo aver
mostrato ottime prestazioni l’anno precedente, ma un brutto infortunio lo
lascia fuori tre mesi. Niente paura, Leo torna e realizza subito una tripletta
nel Clàsico contro il Real Madrid,
consacrandosi definitivamente. Di qui in poi, Messi comincia ad assumere la
vera fisionomia del miglior calciatore al mondo, superando record e record come
se fossero semplicemente (o almeno, semplicemente per lui) i 6 malcapitati giocatori del Getafe in quella
splendida azione durante la semifinale di Copa
del Rey, paragonata molto spesso a quella famosa di Maradona contro
l’Inghilterra nel 1986. Leo è già terzo nella classifica del Pallone d’Oro
nell’anno 2007, nel 2008 viene eletto miglior giocatore al mondo dal quotidiano
sportivo Marca e alla fine si
posiziona secondo nella corsa al Pallone d’Oro. Il 2009 è invece l’anno della
mitica finale di Roma, contro il Manchester United: Ronaldo, detentore del
Pallone d’Oro, contro Messi, che si appresta ad esserne il successivo
vincitore; è già un assaggio di quella che è ormai considerata la sfida
(peraltro inasprita dal passaggio di Ronaldo al Real, quindi nello stesso
campionato dell’argentino) tra i due più grandi calciatori esistenti. E’ il
Barcelona a vincere la Champions, con un goal, manco a dirlo, di testa
realizzato da Messi: palla a spiovere , Van Der Sar non può fare nulla. E’
l’alba dell’era Messi, come tutti già si aspettavano. Miglior marcatore della
Champions con 9 reti e miglior giocatore della Champions Legue 2008, Pallone
d’Oro 2009, FIFA World Player 2009, Scarpa d’Oro 2009, Pallone d’Oro 2010,
Scarpa d’Oro 2010, Uefa Best Player in Europe 2011, Pallone d’Oro 2011, Scarpa
d’Oro 2011, Pallone d’Oro 2012 e Scarpa d’Oro 2012; ha realizzato in totale con
il Barcelona 329 gol in 383 presenze. Si tratta puramente di numeri, ma numeri
assolutamente sbalorditivi.
Non bastano
le reti per fare un Pallone d’Oro. E allora, cosa ha permesso a Messi di vincere
per ben quattro volte questo prestigiosissimo traguardo? Diego Armando
Maradona, per citare alcuni dei commenti più importanti riguardo l’argentino,
ha dichiarato: “Ho visto giocare tanti campioni nella mia vita, ma nessuno con il
controllo di Messi; la palla gli rimane semplicemente attaccata al piede”.
Messi ha una velocità straordinaria, ma non si tratta solo di puro scatto; per
quello, lo precede per esempio Theo Walcott, esterno dell’Arsenal e anche
Cristiano Ronaldo. Per Messi parliamo di velocità di movimento, il che gli permette di realizzare dribbling
eccezionali e rapidissimi, ma
soprattutto, cosa che personalmente più apprezzo del giocatore, si tratta di
finte dalla semplicità assoluta. Facciamo un esempio: non tutti credono che
Messi sia il migliore; c’è, e sono molti, chi sostiene che Ronaldo, suo
antagonista, resti comunque un calciatore più completo e abile della Pulce; insomma, c’è una certa
discrepanza nelle opinioni, in quanto comunque Messi, potremmo dire, ha “battuto”
Ronaldo 4-1, fin’ora (in riferimento ai Palloni d’Oro vinti). Ecco, se
personalmente posso fare una comparazione, tutto sta nel dribbling, che è
chiaramente una delle attrattive maggiori del mondo del calcio e ovviamente una
delle caratteristiche eminenti dei due giocatori; Messi, come già detto, ha una
forte inclinazione per giocate semplici ma rapide, che gli permettono talvolta
di arrivare direttamente in porta, talvolta di superare il portiere stesso (sua
classica azione) o anche di liberarsi e servire il compagno. Ronaldo è invece
solito imbattersi in dribbling dall’eleganza unica al mondo, che sottolineano
certo una classe fuori dal comune, ma che comunque spesso finiscono nel nulla,
vale a dire che il giocatore alcune volte conclude col perdere palla. Si tratta
ovviamente di una pura opinione personale, per cui molti possono tranquillamente
preferire l’eleganza alla semplicità, mentre quello che secondo me rende
l’argentino il migliore di tutti è proprio quest’ultima, abbinata in uno
splendido binomio all’efficacia di gioco.
(di Jacopo Burgio)
"Messi? È il miglior giocatore di tutti i tempi, ha fatto la storia del Barcellona e del mondo in generale. Sono felice, perché è un grande calciatore ma soprattutto una grande persona" .Spero che possa indossare una maglie calcio online del Barcellona per sempre. Penso che Barcellona sia la sua scelta migliore.
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