Il sogno dei
tanti tifosi milanisti è stato avverato: Kakà è da oggi un nuovo giocatore
rossonero, o almeno, nuovo si fa per dire. E’ questo il grande passo in avanti
che Galliani desiderava per risollevare i tifosi, dopo aver perso tanti grandi
campioni come Ibrahimovic, Thiago Silva e Boateng. Ma non è il momento per
parlare del mercato del Milan: vogliamo invece che Kakà sia riscoperto come lo
conoscevamo tutti, quando faceva sognare l’Italia, perché dall’esperienza
spagnola ha visibilmente perso la strada.
Ricardo
Izecson dos Santos Leite nasce a Gama il 22 Aprile 1982; proprio dalla sua data
di nascita prende il numero che lo renderà famoso al Milan. Comincia a giocare
nelle selezioni del San Paolo, con cui fa il suo esordio nella massima serie a
Febbraio del 2001, quasi diciannovenne. Poco dopo, si prende la sua prima
soddisfazione personale: durante la finale del torneo Rio-San Paolo segna una
doppietta che fissa il risultato sul 2-1 contro il Santos e che sancisce la
prima vittoria del club nella storia del torneo; durante la sua prima
esperienza in patria, Kakà totalizza 129 presenza e 47 gol.
Kakà è un
centrocampista abile e veloce, con ottima visione di gioco. Soprattutto, usa
entrambi i piedi con pari facilità e ciò gli permette di trasformarsi in un
perfetto assistman per i compagni. La sua posizione originale, in cui rende
maggiormente, è quella di trequartista, ma può benissimo essere schierato a
centrocampo come interno o regista e servire anche da seconda punta o esterno.
Per le sue doti e il suo stile, Ricardo è stato paragonato da Ancelotti all’ex
stella juventina Michel Platini.
Nel 2003
viene acquistato dal Milan, che fa il vero e proprio affare dell’anno. Kakà
vincerà praticamente tutto coi rossoneri: uno scudetto, due Supercoppe europee, una Supercoppa
italiana, una Champions League e
una Coppa del
mondo per club. A livello personale ha invece raggiunto le 95 reti in 270
gare disputate. Il suo anno migliore è stato senza alcun dubbio il 2007:
capocannoniere della Champions League con 10 gol, FIFA World Player, precedendo
Messi e Cristiano Ronaldo e Pallone d’Oro 2007 battendo gli stessi Ronaldo e
Messi. Spesso gli è stato domandato: “A chi dedicheresti questo successo?” e
cosi lui ha risposto: “Potrei banalmente dire alla mia famiglia, a mia moglie;
invece dico che questo premio lo dedico ad ogni singolo tifoso, ad ogni singola
persona che ha contribuito in questi anni a farmi sentire grande, un bravo
calciatore. Ad ognuno di loro va un pezzo del mio Pallone d’Oro e un grazie”.
Durante l’ultima stagione in rossonero,
nel 2008, Kakà ha realizzato 16 reti su 36 presenze ed è stato inserito dal
TIME nella classifica delle “100 persone più influenti dell’anno”. “Sono felice
che molte persone abbiano una grande stima di me, ma penso che ognuno di noi
abbia qualcosa di speciale in sé stesso. Tutti mi trovano speciale perché sono
in una squadra fantastica dove posso giocare e farmi notare”, questi i suoi
commenti alle innumerevoli vittorie raggiunte. Eppure, questa “squadra fantastica”
Kakà era destinato a lasciarla: nell’estate del 2009 viene infatti acquistato
dal Real Madrid per la cifra di 62 milioni di euro, nel pacchetto di acquisti
che includeva anche un certo Cristiano Ronaldo, prelevato invece per ben 94
milioni dal Manchester United.
Infelice è la storia di Ricky a Madrid:
comincia con grandi aspettative, poi gioca sempre meno, finendo spesso in
panchina e talvolta addirittura in tribuna. Appena 29 gol in altrettante poche
presenze (120) considerando il suo calibro e i gli anni di permanenza nella
capitale spagnola (4).
Ma adesso Kakà è pronto a ripartire,
proprio lì dove tutto è cominciato, al Milan. “Sono molto felice, il Milan mi
darà il mondiale”, ecco le sue prime parole. Un in bocca al lupo, quindi, al
campione ritrovato.
(di Jacopo Burgio)
0 commenti:
Posta un commento