martedì 19 agosto 2014

L'Italia riparte da Conte

Antonio Conte ha firmato ed è stato presentato, è il nuovo tecnico della nostra Nazionale azzurra. Inizia un nuovo ciclo dunque per l'Italia calcistica, che tutti sperano possa essere vittorioso dopo le sostanziali delusioni susseguitesi di qui all'ultimo acuto (grande) del Mondiale del 2006.

Dopo l'addio di Cesare Prandelli, che ha definito in sede di stampa concluso e per di più fallito il suo progetto, congiunto alle dimissioni del presidente Abete, la Nazionale di calcio ha vissuto un'estate molto calda: lo scontro per l'elezione del nuovo presidente della FIGC ha assunto quei caratteri della politica italiana che ben conosciamo, tant'è che molti hanno alzato il grido di "via la politica dal calcio". Fatto sta che il braccio di ferro tra Albertini e Tavecchio, i due candidati alla presidenza, si è concluso con la vittoria tanto schiacciante quanto polemica del secondo. Precedentemente infatti, il presidente della Lega Nazionale Dilettanti era stato protagonista della gaffe che ormai tutti conoscono sui giocatori extracomunitari, il che gli è valso l'abbandono del sostegno di alcune società di Serie A. Per non parlare del fatto che, tempo prima, lo stesso Tavecchio aveva pronunciato delle parole razziste nei confronti delle atlete donne. Eppure, il sostegno di praticamente mezza Serie A, in primis Genoa e Lazio, gli ha permesso di salire alla presidenza della FIGC. La prima missione del neo presidente è stata portata a termine ufficialmente oggi: Antonio Conte è il nuovo CT della selezione azzurra. Tavecchio lo ha fortemente voluto, fin dalla prima chiamata a lui indirizzata; le alternative erano Zaccheroni e Mancini. Il profilo che serviva, effettivamente, corrisponde a quello dell'ex tecnico della Juventus: un vincente, dotato di carisma e molta fama di successo. Con i bianconeri lo ha dimostrato, se pur solo in Italia, fin dal suo arrivo: dopo due settimi posti da cui veniva la squadra, Conte è riuscito a portare in casa Juve ben tre scudetti e due supercoppe italiane. La nota che ha però sorpreso un po' tutti è rappresentata dall'ingaggio, quasi faraonico: circa 4 milioni annuali, di cui metà verrà pagata dallo sponsor tecnico della Nazionale, Puma. Conte avrà pieni poteri, con una particolare attenzione alla collaborazione con le varie società, secondo un metodo di lavoro tutto nuovo, come se si trattasse di una squadra di club. Difatti era questo che voleva l'allenatore salentino, che non ha intenzione di fermarsi ai semplici allenamenti periodici. L'aria che si respira intorno alla scelta fatta dalla federazione è di grande ottimismo, perché Conte non era altro che proprio la scelta del popolo: ingaggio a parte, tutti hanno accolto il nuovo arrivato nel migliore dei modi. Non resterà dunque, da parte sua, che ripagare la fiducia facendo ripartire l'Italia, a cominciare (come inneggiano quasi tutti) dai settori giovanili. Emblematica a questo proposito, la frase che Pierluigi Pardo ha pubblicato sul suo profilo Facebook poche ore fa: "Sogno il giorno in cui gli allenatori di tutto il mondo diranno 'vivaio' anziché 'cantera': significa che saremo tornati a dominare".


(di Jacopo Burgio)

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