giovedì 23 maggio 2013

Intervista ad Emilio De Leo


Questa è un'intervista dell'ottobre del 2012 ad Emilio De Leo, attuale vice-allenatore della Nazionale serba. Era stata pubblicata nel blog "Chez Alex Triolo", ovvero il precedente blog del sottoscritto, ci sembra doveroso pubblicarla anche in questo.

Emilio De Leo ci ha concesso il suo prezioso tempo con questa intervista. Il giovane allenatore napoletano è passato dalla Cavese, squadra di terza categoria con cui ha ottenuto eccellenti risultati, al posto di vice-allenatore della Serbia. Siamo felici di pubblicarla, in quanto crediamo che il Coach sia un modello per chiunque voglia approcciarsi a questo grande sport che è il calcio.

Qual è il suo modulo "preferito" e quale la sua filosofia di gioco?
"4-2-3-1 e 4-3-3, ma non ho l'assillo del sistema di gioco rigido, anzi m'intriga tanto lavorare sui principi tattici della linea difensiva a 3."
I suoi traguardi dalla prima squadra fino all'arrivo in Serbia come vice di Mihaijlovic...
"Essere creativo e dimostrare professionalità e competenza sempre ma con estrema umiltà."
Pensa che il calcio, soprattutto italiano, stia iniziando a dare a tutti la possibilità di intraprendere una carriera come la sua? Intendo quindi chi non ha avuto una carriera da calciatore, ad esempio.
"Non lo so, lo spero tanto, ma non dipende dai giovani allenatori che cercano di mettercela tutta giorno dopo giorno ed in tutte le categorie: dipende dalle istituzioni calcistiche. La meritocrazia è un diritto sacrosanto per tutte le categorie lavorative."
Dopo questo grande traguardo, ha già altre ambizioni per il futuro?
"Superata una tappa, se ne scorge all'orizzonte subito un'altra... per quanto mi riguarda, devo fare ancor meglio e dimostrare di poter essere d'ausilio al primo allenatore in modo sempre più concreto."
Il suo consiglio per chi voglia intraprendere una carriera da allenatore già da giovane età: cosa si dovrà aspettare e su cosa deve puntare?
"Studiare tutto ciò che può aprirci la mente,studiare, studiare e farlo con umiltà ed in silenzio, e poi, sperimentare in campo mettendosi in gioco a tutti i livelli, con tutte le differenti classi di età e non tralasciando mai nulla; curare sempre i rapporti interpersonali, mirare alla vittoria superando la cultura dell'alibi."

Alessandro Triolo, 28/10/12
De Leo (a sinistra) con Mihajlovic

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