martedì 28 maggio 2013

L'evidente irruzione del calcio moderno


Alla luce del trionfo del Bayern Monaco in Champions League, non si potrebbe non introdurre un discorso su come è cambiato il calcio in questi ultimi due anni e su come, a parer mio, si stia realmente chiudendo un ciclo vincente a cui ci eravamo ormai abituati un po' tutti, quello del Barcelona. Non si tratta solo del cambio di allenatore, che non ha in realtà influito più di tanto: già l'anno scorso il Barca si era dimostrato non più brillante come gli anni precedenti e questa stagione ha ulteriormente confermato tale sensazione, nonostante la conquista della Liga. La prima spia, a parer mio, di questo calo si deve niente poco di meno che al record di gol raggiunto da Messi: 91 in una sola stagione. Fino ad allora infatti Messi aveva comunque conquistato meritatamente il Pallone d'Oro, pur non raggiungendo questo traguardo: ciò perché l'argentino era pienamente inserito negli schemi della sua squadra ed era in sintonia con l'intero gruppo, che lavorava armoniosamente. In seguito alla crisi del Barca, che forse aveva (e ha tutt'ora) bisogno di rinnovamento, Messi si è forse ritrovato fin troppo “isolato” negli schemi che avevano contraddistinto i blaugrana. Possiamo quindi dire che la crisi del Barça, per quanto la si possa chiamare “crisi”, sia diventata anche un vantaggio per un giocatore come Messi, che con il suo quarto Pallone d’Oro, per me diventa il più forte di tutti i tempi. La parola chiave, dunque, è rinnovamento: al posto del Barça si sono fatte avanti squadre più organizzate, sia sul campo che dal punto di vista societario. Le squadre tedesche rispecchiano al meglio questo panorama: stadi pieni, squadra compatta e vincente, vivai promettenti, non che questo sia di gran lunga inferiore nel calcio spagnolo. Il Bayern Monaco è una squadra tipicamente "tedesca", che si fonda sul prevalere della fisicità e quindi su un’ottima difesa, e sulle verticalizzazioni degli esterni, in questo caso Ribery e Robben. Il Borussia Dortmund, altra finalista di Champions e altra tedesca, è invece una squadra più giovane, che ha lanciato tanti talenti, facendoli finire proprio in casa dei rivali (Gotze e forse Lewandowski). Il modulo non cambia, 4-2-3-1, è questo sta, appunto, a riconfermare la nostra teoria. Il calcio moderno è quindi maggiormente rappresentato da queste due squadre, soprattutto sul campo. Abbiamo infatti anche società divenute importanti grazie si capitali forniti da sceicchi e russi (come già aveva scritto precedentemente in questo blog anche Alessandro Triolo), che hanno deciso di puntare sul mondo del calcio: PSG, Manchester City, Chelsea, Galatasaray, Anzhi e adesso anche il Monaco. Queste squadre sono infatti il risultato delle aste accanite che si stanno scatenando nelle recenti sessioni di mercato, in cui si è assistito ad uno sperpero quasi immorale di fronte all'incombente crisi economica. Si deve anche dire che questo fenomeno è stato a discapito del campionato soprattutto italiano, dimostratosi succube e ovviamente disposto a guadagnare capitali importanti: se ne sono così andati i giocatori del calibro di Ibrahimovic, Snejider, T. Silva, Verratti, Borini, Eto’o etc...
Attualmente, dunque, è questo quello che si presenta agli occhi di chi vuole interessarsi dei fenomeni del calcio.



(Di Jacopo Burgio) 


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