venerdì 4 ottobre 2013

I "galacticos" dell'Atletico Madrid, tra l'utopia e la concretezza di farcela.


Forse un po' tutti ci speravano, per non assistere al costante e già visto andamento del campionato spagnolo. Sembrava sempre la stessa storia: la "lotta" per il titolo fra Barcellona e Real Madrid, il terzo posto dell'Atletico o del Valencia, la quarta squadra che riesce a prevalere per la qualificazione in Champions League. Ciò, chiaramente, non toglie il fascino della Liga; sicuramente, però, vedere per una volta una "terza incomoda" fra Barça e Real rende il tutto più avvincente ed interessante. Dunque, dopo anni, si rivede una terza squadra decisa a competere per il titolo. Questa è l'Atletico Madrid, da sempre la squadra "in ombra" della capitale spagnola. Proprio per tale motivo, quando la voglia di rivalsa è incentivata da un grande inizio di stagione, tutto acquisisce maggiore valore; e così è stato per i Colchoneros. Un inizio sorprendente e grandioso: tutte vinte, sia in Champions sia nella Liga. Non ci sarebbe stato comunque tale entusiasmo, tale sorpresa, se non fosse stato per l'impresa storica realizzatasi sabato scorso, nel match contro il Real Madrid, il derby della capitale dunque. Mai sentito quanto el Clàsico, è chiaro. Ciò è dovuto al fatto che la prima squadra della città c'è, e non viene "decisa" da un derby, come nella maggior parte dei casi in Italia. A Madrid prima viene il Real, poi l'Atletico, restando, chiaramente, sempre sull'ottica delle vittorie, dei titoli e della dimensione della società, a favore, dunque, dei blancos. Perciò, se l'esito di una partita non può cambiare il "vantaggio" del Real nella capitale, può per lo meno dare un'importante segnale alla stagione. L'Atletico l'ha intuito, i Colchoneros vogliono mostrare che finalmente possono batterli sul campo e puntare al titolo. Quale partita, se non quella contro il Real Madrid nel suo stadio, poteva far sì che accadesse ciò? 
Sabato 28 settembre è, dunque, il giorno della rivalsa. Si gioca fuori casa per l'Atletico, al Bernabeu. Gli spalti sono gremiti di tifosi, il contrario rispetto a quelli italiani. Bale e Ronaldo da una parte, Diego Costa e Villa dall'altra. 7° giornata, Atletico a pieni punti, Real no. Dopo soli 11 minuti, segna Diego Costa, Atletico in vantaggio al Bernabeu. Il Real ci prova, ma l'Atletico di Simeone gioca bene, merita la vittoria. Dopo il 1999, l'Atletico torna a battere il Real Madrid in campionato. Il giorno dopo Marca critica Ancelotti e la concretezza del suo progetto, As intitola la sua prima pagina "Milioni 0 Calcio 1". Simeone non vuole che l' "Atletico campione di Spagna" resti solo un illusione, lui ci crede, come il resto della squadra. 
Dunque, in un calcio ormai schiavo e succube del denaro, visto maggiormente per i guadagni di sfarzosi imprenditori che sognano lussuose squadre, che acquistano fastosi giocatori, valutati a loro volta con enormi capitali, l'Atletico Madrid risponde con un bel calcio, con la modestia, con la semplicità di chi, con fiducia e impegno, può arrivare anche a grandi conquiste, senza spendere eccessivamente. Forse il termine galacticos non è appropriato quando di "galattico" vi è solo il suo prezzo; e il Real Madrid di Florentino Perez ne dovrebbe saper qualcosa...

(di Alessandro Triolo)

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