mercoledì 2 ottobre 2013

Cagliari, la continuità di un progetto

Con l’exploit della Juventus di Antonio Conte, regina incontrastata d’Italia (almeno per ora), la nascita di un Napoli galattico, di un Milan giovane e promettente e di una Fiorentina spettacolare, senza dimenticare tanti altri progetti importanti che sono nati o hanno trovato seguito in questi anni, come quello, fra i tanti, dell’Udinese, pochi si sono veramente accorti del silenzioso e tranquillo cammino di un Cagliari che ha recentemente saputo esprimere un ottimo gioco.

Quello creato dal duo Pulga-Lopez lo scorso anno è un gruppo davvero affiatato, le cui doti principali sono umiltà e qualità, ma ciò che più colpisce è proprio l’unione che contraddistingue questa squadra anche nei momenti più difficili, quali ad esempio i guai giudiziari del presidente Cellino e l’assenza di una vera “casa”: ancora attuale è il tema dello stadio per i sardi, con il Cagliari costretto a giocare le partite casalinghe a Trieste. Sul campo, come dicevamo, i risultati sono arrivati imponendosi con una certa continuità, garantendo un undicesimo posto che rientrava perfettamente nei parametri degli obiettivi societari, anche se a mio parere questa squadra meritava forse un poco di più. Anche quest’anno, tutto sommato, la squadra si sta ancora esprimendo bene, con 1 vittoria, 1 sconfitta e 4 pareggi accumulati fin’ora.


Importante per la società è stata la sessione di questo calciomercato estivo, a cui in uno scorso articolo riguardante questo tema abbiamo assegnato un 5, principalmente per il fatto che il Cagliari non si è praticamente mosso. Perché dunque la definiamo importante? Il Cagliari possiede gioielli che fanno gola a molte big italiane ed estere, attento è stato dunque il lavoro di Cellino nel non farsi attirare dai soldi offerti: soprattutto Astori è seguito da mezz’Europa, Nainggolan ha maggior credito in Italia ed Ibarbo piace molto alla Juventus, tanto per citarne alcuni. Eppure nessuno di loro è partito, con la sola cessione di Thiago Ribeiro al Santos e gli acquisti di Oikonomou dal Pas Giannina e Ibraimi dal Maribor, che pare promettere bene, schierato più volte da Lopez nelle ultime uscite dei sardi.


Tatticamente, il Cagliari imposta il gioco su un 4-3-1-2 basato sulla fisicità e la tecnica del belga Nainggolan e sulla fantasia del trequartista di turno, ora Cossu, ora Ibraimi o Cabrera. Il trio di centrocampisti si completa con capitan Conti e il giovane svedese ex Juventus Ekdal, a cui subentrano, come sarà nella prossima giornata, Eriksson e Dessena. In difesa spiccano i giovani portati dallo stesso Lopez in prima squadra, tra cui Murru, accanto al già citato Nazionale Astori e da Rossettini e Perico. In porta confermato Agazzi, suo secondo è l’ex viola Avramov. Durante la manovra offensiva il trequartista cerca sempre di creare superiorità numerica con l’avanzamento dei terzini ed è pronto a lanciare le due punte, Ibarbo e Pinilla (o Sau), che possono anche muoversi per aprire spazi e quindi fare in modo da inserire i centrocampisti e  presentarli così in area di rigore.


(di Jacopo Burgio)

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