Con
l’exploit della Juventus di Antonio Conte, regina incontrastata d’Italia (almeno
per ora), la nascita di un Napoli galattico, di un Milan giovane e promettente
e di una Fiorentina spettacolare, senza dimenticare tanti altri progetti
importanti che sono nati o hanno trovato seguito in questi anni, come quello,
fra i tanti, dell’Udinese, pochi si sono veramente accorti del silenzioso e
tranquillo cammino di un Cagliari che ha recentemente saputo esprimere un
ottimo gioco.
Importante
per la società è stata la sessione di questo calciomercato estivo, a cui in uno
scorso articolo riguardante questo tema abbiamo assegnato un 5, principalmente
per il fatto che il Cagliari non si è praticamente mosso. Perché dunque la
definiamo importante? Il Cagliari possiede gioielli che fanno gola a molte big
italiane ed estere, attento è stato dunque il lavoro di Cellino nel non farsi attirare
dai soldi offerti: soprattutto Astori è seguito da mezz’Europa, Nainggolan ha maggior
credito in Italia ed Ibarbo piace molto alla Juventus, tanto per citarne
alcuni. Eppure nessuno di loro è partito, con la sola cessione di Thiago
Ribeiro al Santos e gli acquisti di Oikonomou dal Pas Giannina e Ibraimi dal
Maribor, che pare promettere bene, schierato più volte da Lopez nelle ultime
uscite dei sardi.
Tatticamente,
il Cagliari imposta il gioco su un 4-3-1-2 basato sulla fisicità e la tecnica
del belga Nainggolan e sulla fantasia del trequartista di turno, ora Cossu, ora Ibraimi
o Cabrera. Il trio di centrocampisti si completa con capitan Conti e il giovane
svedese ex Juventus Ekdal, a cui subentrano, come sarà nella prossima giornata,
Eriksson e Dessena. In difesa spiccano i giovani portati dallo stesso Lopez in
prima squadra, tra cui Murru, accanto al già citato Nazionale Astori e da
Rossettini e Perico. In porta confermato Agazzi, suo secondo è l’ex viola
Avramov. Durante la manovra offensiva il trequartista cerca sempre di creare
superiorità numerica con l’avanzamento dei terzini ed è pronto a lanciare le
due punte, Ibarbo e Pinilla (o Sau), che possono anche muoversi per aprire
spazi e quindi fare in modo da inserire i centrocampisti e presentarli così in
area di rigore.
(di Jacopo Burgio)
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