Zdenek Zeman nella letteratura: da Narciso a Zarathustra

Anarchico, visionario e talvolta incompreso: Zdenek Zeman in un insolito ed equivoco confronto tra letteratura e musica.

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Fari su Nicosia: AEK Larnaca - APOEL

Inauguriamo la nostra rubrica a cura del nuovo membro della redazione Mirko Giacoppo, che si occuperà dei resoconti delle partite di APOEL Nicosia, Copenaghen e Everton.

Comunicato dalla redazione

La redazione de Lo Stretto del Calcio presenta la nuova struttura del blog e il format applicato per la nuova stagione.

Fari su Copenaghen: Odense-Copenaghen

Il resoconto del match Odense-Copenaghen, conclusosi con la vittoria degli ospiti per 1 a 0

Fari su Liverpool: Everton-Chelsea

L'appassionato resoconto della pirotecnica vittoria del Chelsea sui Toffees per 6 a 3

domenica 7 settembre 2014

Fari su Liverpool: Everton-Chelsea

30 agosto 2014, partita scoppiettante al Goodison Park: Everton-Chelsea 3-6.  La squadra di Roberto Martìnez, allenatore dell’Everton, schiera un 4-2-3-1 in cui tra i pali vi è Tim Howard, il portiere statunitense che ha militato anche nel Manchester United dal 2003 al 2006, vantando 45 presenza con i Red Devils, allora allenati da Sir Alex Ferguson. In difesa: Baines, Distin, Jagielka, Coleman; a centrocampo: McCarthy e Barry, i tre che aggirano alla punta centrale sono: McGeady, Mirallas, Naismith davanti all’unica Romelu Lukaku, scartato da Josè Mourinho con l’arrivo di Didier Drogba. Stesso schema schierato dallo Special One, con Courtois in porta, difesa con Ivanovic, Cahill, Terry, Azpilicueta; a centrocampo Matic, Ramires, i tre esterni sono Willian, Hazard e Fabregas che supportano l’unica punta Diego Costa, ex attaccante dell’Atletico Madrid che nella scorsa stagione ha siglato 27 reti, dietro solo a Lionel Messi e Cristiano Ronaldo. Panchina Everton: Eto’o, Besic, Robles, Gibson, Osman, Stones, Alcaraz. Panchina Chelsea: Obi Mikel, Filipe Luis, Drogba, Cech, Zouma, Schürrle, Mohammed Salah.


Il Chelsea fa vedere subito di che pasta è fatta. Dopo ’36 secondi, percussione di Cesc Fabregas che lancia difatti Diego Costa, il quale con un tiro chirurgico beffa l’estremo difensore Tim Howard. Gol del Chelsea: 0-1. Al ‘3 è ancora gol del Chelsea: azione partita dalla sinistra con Diego Costa, questi la passa al centro a Ramires che a sua volta, vedendo due avversari che stavano avanzando, smista il pallone nella direzione di Ivanovic che si trova a tu per tu con Tim Howard e lo fredda con un tiro secco. Everton-Chelsea 0-2. Il primo tempo si conclude così.


Il secondo tempo si apre con alcune conclusioni da fuori da parte di Kevin Mirallas (Everton) e alcuni kick off di Cesc Fabregas. Arrivano le prime ammonizioni per il Chelsea: Diego Costa al ’56 e Ramires al ’64. Al ’67 progressione di Eden Hazard sulla destra, il tiro viene intercettato da Coleman, il quale trafigge il suo stesso portiere. E’ 1-3 per i Blues, autogol di Seamus Coleman. Al ’68 azione fotocopia di Hazard, il quale fa gol ma il gioco era fermo, si accende una minirissa con il portiere dell’Everton Tim Howard protagonista in negativo, questi prende a spintonate alcuni giocatori della squadra avversaria beccandosi difatti l’ammonizione. Cartellino giallo per Howard, estratto dall’arbitro Jonathan Moss. Al ’69 arriva il gol che può rimettere in piedi la partita per gli uomini di Roberto Martìnez, serpentina di Aiden McGeady, assist per Stephen Naismith che con un tiro secco in diagonale trafigge il portiere del Chelsea Thibaut Courtois. Everton-Chelsea 2-3. Al ’70 esce Aiden McGeady per l’Everton ed entra l’ex calciatore del Chelsea Samuel Eto’o. Al ’74 Ramires sulla corsia di sinistra fa quello che vuole, passa un pallone morbidissimo al compagno Matic, il quale con una finta si libera dell’avversario ed è gol, 2-4.  Al ’75 sostituzione tra le fila del Chelsea: esce Willian ed entra John Obi Mikel. Due minuti più tardi, ancora un altro gol. Calcio di punizione battuto da Aiden McGeady, dalla lunghissima distanza, spizza di testa Samuel Eto’o che segna il più classico dei gol dell’ex. Everton-Chelsea 3-4. Mancano solo 15 minuti al termine della gara, l’Everton vuole crederci. Riuscirà nella “remuntada”? Al ’77 un altro gol, messo a segno da Ramires, dopo uno scambio stretto tra Diego Costa e Matic. Quest’ultimo passa rapidamente la palla al brasiliano per siglare il 3-5 per i Blues. All ’81 ammonizione per Cesc Fabregas, intervento da dietro ai danni di Lukaku, sanzionato giustamente dal direttore di gara. Al ’83 un cambio scelto da Josè Mourinho: esce Eden Hazard ed entra Filipe. Al ’89 nuova sostituzione per il Chelsea: entra Didier Drogba ed esce con una standing ovation Cesc Fabregas, mentre per l’Everton esce Romelu Lukaku, partita un po’ scialba la sua, ed entra Besic. Al ’90 appena scoccato, il neo entrato Besic dell’Everton combina una sciocchezza madornale, colpo di tacco all’indietro, sbuca John Obi Mikel, che fa un’azione da manuale percorrendo circa 20 metri in solitaria e, consapevole dell’arrivo di un avversario, decide di tacco di servire il pallone a Diego Costa, questi con un doppio passo si dribbla il difensore Sylvain Distin  ed infila il pallone tra le gambe del portiere malcapitato Tim Howard. Per Diego Costa si tratta del quarto gol in 3 partite. Fine del secondo tempo.


Everton-Chelsea 3-6 (Reti di Diego Costa ‘1 e ’90, Ivanovic ‘3 (C) , Mirallas ’45 (E), autogol Coleman ’67 (E) , Naismith ‘69 (E), Matic ’74 (C), Eto’o ’76 (E) e Ramires ’77  (C).

                                

(di Mirko Giacoppo)

giovedì 4 settembre 2014

Comunicato dalla redazione




Come si è già potuto notare, la redazione si sta ultimamente impegnando per apportare delle modifiche a questo blog, al fine di renderlo più ricco di notizie che siano, soprattutto, interessanti e dettagliate, talvolta anche particolari e insolite. In vista della nuova stagione annunciamo innanzitutto un’espansione della sezione redattori, come si è già visto con i recenti articoli che portano la firma di Mirko Giacoppo, uno dei nostri nuovi scrittori, che, come già anticipato, sarà l’autore di una rubrica dedicata ai match reports di squadre come APOEL Nicosia, Copenaghen ed Everton. Siamo speranzosi e intenzionati ad offrirvi, oltre a quest’ultima novità, tanti altri cambiamenti che permettano di rendere migliore e alla vostra portata il nostro angolo di calcio, a partire da qualcosa di semplice ma gradevole come il cambio di look attuato proprio nella giornata di oggi, che ci auguriamo vi sia graidto. 

(A breve, i problemi e le mancanze ancora presenti nell'interfaccia del blog verranno rimossi o risolti) 

La redazione (Jacopo Burgio, Alessandro Triolo)

Zdenek Zeman nella letteratura: da Narciso a Zarathustra


 

Anarchico, visionario e talvolta incompreso: Zdenek Zeman in un insolito ed equivoco confronto tra letteratura e musica. 

 

Partendo da un'immensa opera di Nietzsche, dunque, vi si può ricavare il personaggio di Zarathustra, che forzatamente potremmo ricollegare all'eccentrico monito del boemo che, relativamente al modesto e infimo ambito nel quale opera, è sempre stato distrattamente ignorato dai più. Tanti sono gli elementi polemici che caratterizzano il pensiero di Zarathustra, che si potrebbero erroneamente definire nichilisti, così come in Zeman si è da sempre avvertita la forte determinazione nel mostrare polemicamente il proprio dissenso nei confronti della sempre più divagante decadenza del sistema in cui è ormai costretto a gravitare.
Così, tra tante parole spese, tra la troppo o poca importanza conferitagli, siamo giunti vent'anni dopo ad una figura stilizzata di ciò che Zdenek Zeman avrebbe potuto rappresentare per quella parte di "popolino", ancora sorda, bendata ed intrattenuta da meri interessi ludici. E, intanto, più si confrontava contro ciò che riteneva aberrante, più i suoi azzardati moniti venivano utilizzati a scopo di lucro. 
Per questo ha sempre dovuto ricorrere ad un fondamentale, a quello più modesto. Quello per cui egli è destinato e che può utilizzare come mezzo, qual è il gioco del calcio. Zeman, come nella musica fecero i Sex Pistols, ha tratto dalle sue idee e dal suo modo di vedere e pensare un unicum straordinariamente rivoluzionario e folgorante. Il suo calcio offensivo, rapido e intriso di un eccellente estro tecnico e tattico, rimane negli annali dei nostri almanacchi sportivi, facendo sognare i nostalgici ed affascinare i fiduciosi controcorrente. Pure per questo Zeman è rimasto una pietra miliare, nonostante i risultati. E pure per questo Zeman non ha mai ricevuto ciò che gli spetta. Il suo eccessivo statismo nei confronti del sistema in cui opera e nella sua concreta applicazione potrebbero inverosimilmente rappresentare l'affascinante figura di Narciso. Morto a causa della morbosa adulazione di sé stesso, con il mito del giovane Narciso potremmo sforzarci e rappresentare in un simile contesto l'operato del tecnico boemo, tanto abbagliato dai fasti delle sue pirotecniche visioni da ricaderne, miserabilmente sconfitto, in esse.
Cacciato da Roma come il terzo dei fratelli Gracchi, l'epilogo di Zeman nella capitale ha rappresentato concretamente la sua condizione di eterno Narciso, ignorato o sfruttato dai tanti, come quel Zarathustra con il quale è sorto un improbabile, azzardato e superbo confronto.   

(di Alessandro Triolo)

mercoledì 3 settembre 2014

Fari su Copenaghen: Odense-Copenaghen

31 agosto 2014, dallo stadio TRE-FOR Park: Ob Odense-Fc Copenhagen. La squadra di casa allenata da Troels Bech schiera un 3-4-3 con Toppel tra i pali, difesa formata da Larsen, Nielsen e Hoegh; a centrocampo Kirkeskov, Busuladzic, Skulason e Kryger, in attacco il trio Larsen-Mikkelsen-Spelmann. La squadra ospite, allenata da Stale Solbakken, è reduce dall’eliminazione in Champions League contro il Bayer Leverkusen (2-3 al Parken Stadium e 4-0 alla Bay Arena). Il tecnico Solbakken vuole una reazione della sua squadra e così schiera in campo i giocatori migliori adottando un 4-4-2 solidissimo. Andersen in porta, al posto del veterano n.21 Wiland escluso per scelta tecnica, in difesa Hogli, Nilsson, Bengtsson ed Antonsson, vecchia conoscenza della nostra Serie A, militando nel Bologna dal 2011 al 2014 con 79 presenze all’attivo e 0 reti. A centrocampo Amankwaa, Amartey, Delaney, Gislason; in attacco la coppia Cornelius-Kadrii. Dirige l’arbitro Jens Maae. Panchina Ob Odense: Bodul, Desler, Diarra, Dvalishvili, Greve, Ousager, Schoop. Panchina Fc Copenhagen: Claudemir, De Ridder, Felfel, Olsen, Pourie, Toutouh, Wiland.

Partita un po’ bloccata per entrambe le squadre. La prima vera occasione è del Copenhagen al minuto ’20, cross dalla destra di Cornelius e il compagno di reparto Kadrii con un colpo di testa, manda il pallone fuori fallendo difatti, il gol del vantaggio. Al ’28 palla gol incredibile per l’Ob Odense: cross dalla sinistra di Kryger e colpo di testa di Mikkelsen, ma il pallone s’infrange sulla traversa. L’arbitro segnala 2 minuti di recupero. Al ’47, a tempo quasi scaduto, arriva il gol del Copenhagen: su un cross dalla sinistra di Delaney e un rilancio maldestro del difensore dell’Ob Odense Larsen, l’attaccante del Copenhagen Kadrii porta in vantaggio la squadra di Stale Solbakken con un destro chirurgico che finisce nel palo più lontano.  Per Kadrii si tratta del primo gol stagionale. Fine primo tempo.

Secondo tempo. Cominciano le prime sostituzioni, al ’57 esce Gislason ed entra Toutouh sulle file del Copenhagen, mentre per l’Ob Odense esce Busuladzic ed entra Desler. Al ’58 una nuova occasione per il Copenhagen un cross dalla sinistra di Bengtsson, spizza di testa Cornelius mettendo in crisi l’estremo difensore Toppel che al ’63 è costretto ad uscire dal campo per un problema alla spalla, si teme una lussazione. Così il tecnico Bech, decide di far entrare Ousager al posto dell’infortunato Toppel. Al ’70 sostituzione per l’Ob Odense esce Larsen, dopo una partita pessima, ed entra il georgiano Dvalishvili. Al ’71 ammonizione per Heogh (Ob Odense) per fallo di ostruzione ai danni di Amankwaa. Al ’79 sostituzione per il Copenhagen: esce l’autore del gol Kadrii per dar spazio al belga De Ridder. Al ’80 occasione per l’Ob Odense con il neo-entrato Dvalishvili che con una percussione solitaria mette i brividi al portiere del Copenhagen Andersen, ma il tiro non sortisce effetti. Al ’83 ultima sostituzione per il Copenhagen esce lo sfortunato De Ridder, entrato 4 minuti prima, per infortunio ed entra il brasiliano Claudemir. Al ’90 ammonizione per Cornelius (Copenhagen). Il quarto uomo segnala 6 minuti di recupero a causa dei minuti persi per l’infortunio di De Ridder. Fine secondo tempo.

Ob Odense – Fc Copenhagen 0-1 (rete di Kadrii al 47’).


(di Mirko Giacoppo)

martedì 2 settembre 2014

Fari su Nicosia: AEK Larnaca - APOEL

Inauguriamo la nostra rubrica a cura del nuovo membro della redazione Mirko Giacoppo, che si occuperà dei resoconti delle partite di APOEL Nicosia, Copenaghen e Everton. 

31 agosto 2014, dallo stadio Dimitris Chrysostomou va in scena Aek Larnaca - Apoel Nicosia. L'allenatore della squadra di casa Tomas Christiansen schiera un 4-4-2 con Negri in porta, in difesa Murillo, Charalambous, Català, Mertekkas, a centrocampo Englezou, Boljevic, Skopelitis, Kyprianou; la coppia d'attacco è formata da Tamas e Colautti, vecchia conoscenza del calcio tedesco, in quanto dal 2007 al 2010 ha militato nel Borussia Moenchengladbach siglando 9 reti in 45 presenze.           

L’allenatore della squadra ospite, Giorgios Dinos, reduce dalla qualificazione alla fase a gironi di Champions League 2014/2015, ha sconfitto i danesi dell’Aalborg davanti ai propri tifosi con un secco 4-0 (reti di Oliveira al ’29, De Vincenti al ’44, Aloneftis al ’64 e Sheridan al ’75) con Urko Pardo, portiere della squadra cipriota, protagonista con l’assist per il gol dell’irlandese Sheridan. L’Apoel si presenta con un 4-4-2: Urko Pardo tra i pali; difesa con Mario Sergio, Joao Guilherme, Antoniades e Papazoglou; a centrocampo Nuno Morais, Aloneftis, Tiago Gomes e Vinicius; in attacco De Vincenti e Sheridan.  Panchina Aek Larnaca:  Froxilias, Kourtis, Larena, Magkouris,  Martìnez, Massana, Mitidis, Mytidis, Pavlou. Panchina Apoel: Adorno, Alexandrou, Artymatas, Charambidis, Efrem, Ioannou, Kaka, Montis, Gustavo Manduca, Sotiriou.
La squadra di casa, reduce dal 2-5 in trasferta contro l’Apollon Limassol, sembra partire con il piede giusto. Al ‘9 Tamas fa una serpentina, dribblandosi difatti due difensori dell’Apoel, si trova a tu per tu con il portiere avversario, ma incredibilmente sbaglia: occasione gol fallita. Al ’23 una punizione dai 25 metri, la batte lo specialista Boljevic ma il tiro si scaglia contro il muro dell’APOEL. Ammonizione per Oliveira (APOEL) al ’29. Al ’31 calcio d’angolo in favore dell’APOEL, De Vincenti si prepara alla battuta, colpo di testa di Aloneftis, ma il pallone va fuori abbondantemente. Al ’37 viene segnalato un offside per la squadra di Christiansen, Colautti si trova in posizione irregolare. L’arbitro non concede il recupero, fine primo tempo.
Il secondo tempo si apre con una sostituzione da parte dell’APOEL, entra Alexandrou, esce Antoniades al ’55, due minuti più tardi doppia sostituzione rispettivamente per le due squadre. Per l’AEK Larnaca entra Pavlou ed esce Englezou, mentre per l’APOEL esce uno scarico Nuno Morais ed entra Gustavo Manduca. Il brasiliano risulterà decisivo per le sorti della gara. Al ’58 Manduca con un tiro a giro manda in visibilio i tifosi della squadra allenata da Dinos: Gol APOEL! Al ’63 Colautti (AEK) si becca l’ammonizione per un’entrata da dietro alquanto inutile, situata vicino al cerchio di centrocampo. Al ’64 una nuova sostituzione per l’AEK: entra J.Martìnez ed esce Kyprianou. Al ’67 ammonizione per Alexandrou (APOEL) per aver toccato con la mano il pallone, durante un’azione offensiva dell’AEK. Al ’71 sostituzione per l’APOEL: entra Kaka ed esce l’evanescente Aloneftis. Due minuti dopo, entra lo spagnolo Larena per l’AEK ed esce Skopelitis. Al ’74 ammonizione per l’attaccante dell’AEK J.Tamas, il quale entra a gamba tesa in modo pericoloso, viene graziato dall’arbitro L.Trattou. Al ’83 azione corale dell’APOEL, De Vincenti-Sheridan, ma il tiro dell’argentino De Vincenti risulterà velleitario. Al ’88 l’AEK cerca il gol con Català, ma il tiro non va. L’arbitro ha segnato 2 minuti di recupero. Al ’90 i due spagnoli dell’AEK Murillo e Català si fanno ammonire ingenuamente, il primo per un intervento inutile, ed il secondo un minuto più tardi stende Manduca prima degli 11 metri, rischiando difatti il calcio di rigore. Al ’92 Gustavo Manduca si appresta a tirare il calcio di punizione, infila il portiere ed è gol. Una punizione battuta in maniera magistrale dal brasiliano. Una parabola imprendibile! Gran gol.


Cala il sipario sullo stadio Dimitris Chrysostomou: AEK Larnaca – APOEL 0-2. (Reti di Manduca al ’58 e ’92).



(di Mirko Giacoppo)

domenica 24 agosto 2014

Valzer di punte: Juve e Milan arrivano così al countdown finale

E’ noto ai più che l’ultima settimana di calciomercato sia senz’altro la più appassionante e densa di novità, ma soprattutto di colpi di scena. Spesso, inoltre, si innescano meccanismi molto particolari, quasi come delle reazioni a catena: un portiere, ad esempio, libera un altro, che trasferendosi in un'altra squadra permette un’ultima cessione. Questi meccanismi, come è ovvio, provocano un intreccio di più squadre, creando un mosaico a volte esaltante. Ecco come, quindi due squadre come Milan e Juventus si trovino nella stessa situazione di necessità ad appena 7 giorni precisi dalla fine della sessione estiva di calciomercato 2014: entrambe cercano un attaccante, per motivi differenti, e condividono alcuni obiettivi. Il Milan è fresco della cessione di Mario Balotelli al Liverpool, operazione economicamente impeccabile, con 20 milioni che arricchiscono le casse dei rossoneri e possono permettere il tanto atteso acquisto di Alessio Cerci. Tuttavia, con il solo Pazzini e un Niang adattabile come punte disponibili, il Milan sa di essere andato incontro anche a un altro problema. Adriano Galliani però ha in questo preciso periodo il giusto momento per preparare il colpo in canna: contatti immediatamente avviati, a poche ore dalla cessione di Balotelli, con il Porto per informarsi su Jackson Martinez, l’attaccante colombiano che fa già gola a parecchie squadre europee. 


Tuttavia si tratterebbe di un acquisto oneroso, visto il suo valore di circa 30 milioni di euro, e il Milan ha già incassato il primo no. Ecco dunque che sono subito spuntate foto di un summit fra Galliani e Sabatini, ds della Roma: si parla di Mattia Destro e Adem Ljajic. L’attaccante italiano era stato obiettivo del Wolfsburg, che ha poi virato sullo svincolato Nicklas Bendtner, e recentemente è finito nell’obiettivo del Chelsea, che ha addirittura offerto ai capitolini uno scambio di prestiti con Fernando Torres. Le priorità del Milan lì davanti, dunque, rimangono attualmente Martinez e Destro, ma rrestano nel congelatore le piste che portano allo stesso Torres, a Damiao del Santos e, come sogno proibito, a Radamel Falcao. La Juventus invece sarà orfana per un altro paio di settimane di Alvaro Morata, il giovane e promettente attaccante che è arrivato a luglio dal Real Madrid, e che sfortunatamente si è subito infortunato al ginocchio. Con Giovinco in bilico (il Torino su di lui)  e i soli titolari Tevez e Llorente, un altro attaccante è quasi d’obbligo. La pista attualmente più calda è quella che porta al campione del mondo con la Germania Lukas Podolski, che ha recentemente rotto con l’Arsenal: il giocatore non è stato convocato da Wenger per la sfida pareggiata ieri con l’Everton. 



Su di lui il Galatasaray di Cesare Prandelli, ma Marotta ha già preso le contromisure: secondo il Corriere dello Sport il ds è già volato a Londra per trattare con l’Arsenal. Si è parlato tanto anche di Radamel Falcao, il quale, con la crisi in cui versa il Monaco, avrebbe accettato l’ipotesi di un prestito altrove. Tuttavia è bene sapere che, al di là del possibile prestito vantaggioso che potrebbe portarlo alla Juve, nessun club italiano è capace di pagare a Falcao lo stipendio. Si tratta perciò di un’operazione, a meno di possibili colpi di scena, non fattibile. Soluzione low cost sarebbe quella di virare su Fernando Torres, attaccante che il Chelsea ha messo disperatamente in vendita dichiarando di essere disposto a continuare a pagare anche una parte del suo ingaggio pur di lasciarlo partire (50/60% dello stipendio). Potrebbe infine interessare, scisso dall’operazione Vidal, l’attaccante del Manchester United Javier Hernandez, scaricato da Van Gaal. Come ultima spiaggia, molto meno ambiziosa, si potrebbe pensare a Lacina Traoré del Monaco, già cercato a gennaio.


(di Jacopo Burgio)

giovedì 21 agosto 2014

Balotelli-Liverpool, nuovo flop?

L’attaccante è praticamente un giocatore dei Reds, svolta arrivata fra la giornata di ieri e questa mattina. Fra smentite (di Galliani) e conferme (del giocatore) vi raccontiamo la trattativa più importante del mercato del Milan.

Dopo quasi un anno e mezzo, Mario Balotelli lascia nuovamente l’Italia per dirigersi in Inghilterra, proprio come era stato ai tempi del suo passaggio dall’Inter al Manchester City. Liverpool, una volta ufficializzata l’operazione, sarà la meta di un pellegrinaggio fin troppo lungo da parte del bomber italiano, considerando i suoi soli ventiquattro anni. Un pellegrinaggio alla ricerca dell’ambiente giusto dove maturare, condotto, bisogna dirlo, con scarsa serietà. Se infatti Balotelli viene ritenuto ad oggi “cedibile” dal Milan, come era stato a Manchester all’alba del suo trasferimento ai rossoneri, un motivo ci sarà. Talento, estro e quant’altro evidentemente non servono se non supportati, come ha dichiarato in modo esemplare oggi il giornalista Riccardo Trevisani tramite il suo profilo Facebook, da una testa straordinaria. La sua bravura infatti è indiscutibile, ma non è il primo calciatore vittima della trappola “behaviour”: Mario non è un esempio, non può diventare, o ancora meglio, non deve, un modello per i giovani, almeno al momento attuale. Una grave perdita purtroppo, e ci auguriamo soltanto che la sua nuova avventura non possa che giovargli. Perché Balotelli è un quasi campione, e alla Nazionale nascente di Conte serve un Balotelli campione.




La trattativa


Ieri il procuratore Raiola era volato a Londra, scatenando le domande giornalistiche; Galliani smentisce, sostenendo il mancato arrivo di alcuna offerta da parte del Liverpool. Precedentemente, inoltre, aveva dichiarato che Balotelli sarebbe rimasto al 99,9%. Il solito stile del dirigente rossonero, insomma. Nella mattinata di oggi, invece, la svolta: Balotelli annuncia che sarà il suo ultimo giorno a Milanello. Arrivano conferme da Milan Channel, che parla dell’avvio ufficiale di una trattativa fra Milan e Liverpool per la cessione del giocatore, mentre Raiola intensifica i rapporti con il club inglese. Sul tardi Mario fa le valigie, spunta anche una foto dell’abbraccio d’addio a El Shaarawy. Le due società hanno raggiunto l’accordo su una base di 20 milioni di euro, con i consueti dettagli che potrebbero portare la cifra sui 22 circa. Prossimamente l’ufficialità.


(di Jacopo Burgio)

martedì 19 agosto 2014

L'Italia riparte da Conte

Antonio Conte ha firmato ed è stato presentato, è il nuovo tecnico della nostra Nazionale azzurra. Inizia un nuovo ciclo dunque per l'Italia calcistica, che tutti sperano possa essere vittorioso dopo le sostanziali delusioni susseguitesi di qui all'ultimo acuto (grande) del Mondiale del 2006.

Dopo l'addio di Cesare Prandelli, che ha definito in sede di stampa concluso e per di più fallito il suo progetto, congiunto alle dimissioni del presidente Abete, la Nazionale di calcio ha vissuto un'estate molto calda: lo scontro per l'elezione del nuovo presidente della FIGC ha assunto quei caratteri della politica italiana che ben conosciamo, tant'è che molti hanno alzato il grido di "via la politica dal calcio". Fatto sta che il braccio di ferro tra Albertini e Tavecchio, i due candidati alla presidenza, si è concluso con la vittoria tanto schiacciante quanto polemica del secondo. Precedentemente infatti, il presidente della Lega Nazionale Dilettanti era stato protagonista della gaffe che ormai tutti conoscono sui giocatori extracomunitari, il che gli è valso l'abbandono del sostegno di alcune società di Serie A. Per non parlare del fatto che, tempo prima, lo stesso Tavecchio aveva pronunciato delle parole razziste nei confronti delle atlete donne. Eppure, il sostegno di praticamente mezza Serie A, in primis Genoa e Lazio, gli ha permesso di salire alla presidenza della FIGC. La prima missione del neo presidente è stata portata a termine ufficialmente oggi: Antonio Conte è il nuovo CT della selezione azzurra. Tavecchio lo ha fortemente voluto, fin dalla prima chiamata a lui indirizzata; le alternative erano Zaccheroni e Mancini. Il profilo che serviva, effettivamente, corrisponde a quello dell'ex tecnico della Juventus: un vincente, dotato di carisma e molta fama di successo. Con i bianconeri lo ha dimostrato, se pur solo in Italia, fin dal suo arrivo: dopo due settimi posti da cui veniva la squadra, Conte è riuscito a portare in casa Juve ben tre scudetti e due supercoppe italiane. La nota che ha però sorpreso un po' tutti è rappresentata dall'ingaggio, quasi faraonico: circa 4 milioni annuali, di cui metà verrà pagata dallo sponsor tecnico della Nazionale, Puma. Conte avrà pieni poteri, con una particolare attenzione alla collaborazione con le varie società, secondo un metodo di lavoro tutto nuovo, come se si trattasse di una squadra di club. Difatti era questo che voleva l'allenatore salentino, che non ha intenzione di fermarsi ai semplici allenamenti periodici. L'aria che si respira intorno alla scelta fatta dalla federazione è di grande ottimismo, perché Conte non era altro che proprio la scelta del popolo: ingaggio a parte, tutti hanno accolto il nuovo arrivato nel migliore dei modi. Non resterà dunque, da parte sua, che ripagare la fiducia facendo ripartire l'Italia, a cominciare (come inneggiano quasi tutti) dai settori giovanili. Emblematica a questo proposito, la frase che Pierluigi Pardo ha pubblicato sul suo profilo Facebook poche ore fa: "Sogno il giorno in cui gli allenatori di tutto il mondo diranno 'vivaio' anziché 'cantera': significa che saremo tornati a dominare".


(di Jacopo Burgio)

domenica 27 luglio 2014

Pillole di calciomercato

Come si è notato finora, la nostra redazione sportiva ha nel calciomercato uno dei suoi cavalli di battaglia. Quest’estate, prima di stilare un articolo completo al riguardo, abbiamo aspettato che si definissero le trattative più interessanti e importanti, e soprattutto che terminasse il mondiale svoltosi in Brasile, intrattenendovi nel frattempo con notizie spicciole in tempo reale che avete potuto leggere sul nostro profilo Twitter. Ora analizzeremo in modo nuovo i recenti trasferimenti più importanti, considerando il rapporto qualità prezzo e inserendo un breve giudizio riguardo ciascuno di essi, al contrario del lavoro svolto in precedenza in cui procedevamo squadra per squadra (cosa che verrà fatta una volta terminata ufficialmente questa sessione estiva).

ROBERT LEWANDOWSKI  >  BAYERN MONACO 

Operazione gratuita, il giocatore era in scadenza di contratto e ha firmato a Gennaio. In rapporto qualità prezzo è la migliore operazione conclusa finora: si tratta pur sempre di uno dei centravanti migliori del mondo, e di certo non farà rimpiangere Mandzukic.

voto: 9




LUIS SUAREZ  >  BARCELONA 

Morsi a parte, Suarez rimane un attaccante fenomenale, fresco di scarpa d’oro con i suoi 31 gol a Liverpool siglati la recente stagione. Il Barcelona, liberatosi di Sanchez e Fabregas, ha potuto sborsare gli 81 milioni validi per strappare il calciatore ai Reds. Unico lato negativo, la meritata squalifica rimediata al Mondiale: recentemente il Tas ha accolto le richieste del Barcelona, e così, forse, potremo vedere Suarez subito in campo con i blaugrana, mentre rimarrà la “punizione” in nazionale.

voto: 8,5


JAMES RODRIGUEZ  >  REAL MADRID 

Esploso al mondiale, era ormai chiaro che questo giocatore avrebbe cambiato maglia e si sarebbe mosso verso lidi più prestigiosi come quelli del Real Madrid. Come l’anno scorso per la trattativa Bale, anche quest’anno il presidente Perez ha voluto sfoggiare la totale assenza di crisi nel suo club versando con molta semplicità 80 milioni nelle tasche del Monaco per questo giovane talento, che, va sottolineato, prima di questo mondiale non aveva brillato al massimo (10 gol nell’ultima stagione). Di certo, insignito della maglia numero 10 dei blancos, Rodriguez farà di tutto per confermarsi il giocatore dalle enormi prospettive che abbiamo ammirato il mese scorso.

voto: 8,5


CESC FABREGAS  >  CHELSEA 


Fabregas è uno dei tre tasselli, assieme a Filipe Luis e Diego Costa, che compongono tutto il mercato del Chelsea della sessione estiva 2014/15, o almeno cosi dice Mourinho, attuale allenatore dei Blues: “Mercato record, per noi è già concluso. Abbiamo tutto ciò che ci serve”. Arriva dal Barcelona per 26 milioni di euro, indiscutibile dal punto di vista tecnico, darà un’enorme mano a centrocampo.

voto: 8,5


IVAN RAKITIC  >  BARCELONA 

Ottima stagione con il Sevilla, Rakitic è stato uno dei protagonisti nella vittoria finale dell’Europa League. Vedremo come duetterà con Iniesta, visto l’imminente addio di Xavi e quello definitivo di Fàbregas. Operazione da 20 milioni.

voto: 8


TONI KROOS > REAL MADRID 

Laureato campione del mondo con la Germania, Kroos è stato uno dei più positivi sia in nazionale che nel Bayern Monaco di quest’anno. Arriva per 25 milioni e con ogni probabilità andrà a completare un magico terzetto di centrocampo assieme a Modric e Di Maria.

voto: 8



DIEGO COSTA  >  CHELSEA 


Sorpresa della Liga 2013/14, con la sua potenza fisica e fiuto del gol Diego Costa è il giocatore che serviva a Mourinho per l’attacco del suo Chelsea, finora composto da un deludente Torres, un Eto’o arrugginito e un Ba non capace di fare reparto da solo. Arriva per la modica cifra di 45 milioni.

voto: 8





CIRO IMMOBILE  >  BORUSSIA DORTMUND 

Il nostro campionato si priva di una delle stelle dell’ultima stagione: Immobile ha segnato 22 gol, proprio come i milioni che ha fatto trasferire dalle casse del Borussia a quelle di Juventus e Torino, ex detentori del suo cartellino. Klopp è entusiasta del giocatore e lo ritiene il degno sostituto niente poco di meno che di un certo Robert Lewandowski.

voto: 8



NEMANJA VIDIC  >  INTER

Poche parole si sono dette attorno a questo trasferimento, eppure nel club neroazzurro approda uno dei migliori difensori al mondo degli ultimi anni, per giunta a costo zero. Un rinforzo eccellente che garantisce esperienza e sicurezza alla corte di Mazzarri.

voto: 7,5


ALEXIS SANCHEZ  >  ARSENAL

Cercato e quasi agganciato dalla Juventus, Sanchez è alla fine approdato alla banda di Wenger per ben 37 milioni di euro. Ottimo inserimento in una squadra a cui è mancato qualcosa per chiudere bene una stagione iniziata benissimo. Che non sia mancato proprio uno come lui?

voto: 7,5



MARIO MANDZUKIC  >  ATLETICO MADRID

Andato via Costa, il sostituto è arrivato in men che non si dica: liberato dalla concorrenza di Lewandowski, Mandzukic ha trovato nell’Atletico la giusta sfida per continuare il percorso vincente finora svolto. Si parla di un possibile arrivo, o meglio ritorno, di Fernando Torres nel club madrileno: un attacco che forse potrebbe far dimenticare lo scorso tandem Villa-Costa. Costo dell’operazione: 22 milioni.

voto: 7,5 


ALVARO MORATA  >  JUVENTUS 


Con l’addio di Vucinic e Quagliarella e il ritorno di Osvaldo al Southampton dal prestito, in casa Juve è caccia agli attaccanti. Dopo una lunga trattativa arriva allora il giovane Morata in prestito dal Real Madrid, con riscatto fissato a 20 milioni circa effettuabile il terzo anno. Marotta ha spiegato che il giocatore è completamente della Juventus per i prossimi due anni. Sfortunato l’avvio della sua nuova avventura, con un infortunio che lo lascerà fuori poco più di un mese.

voto: 7


MARC TER STEGEN  >  BARCELONA

Per il dopo Valdés i blaugrana si assicurano uno dei portieri più di prospettiva al mondo: Ter Stegen arriva per 20 milioni dopo anni passati al Borussia Monchengladbach, pur essendo giovanissimo.

voto: 7


JUAN ITURBE  >  ROMA 

Conteso da Milan e Juventus, Iturbe approda alla fine alla corte di Garcia, arricchendo una squadra che si candida per essere favorita alla vittoria finale dello scudetto. Costo: 22 milioni.

voto: 7




DIEGO RIBAS  >  FENERBACHE 


Svincolatosi dall’Atletico Madrid, Diego firma un contratto con i turchi campioni dell’ultima stagione. Ottimo acquisto considerando che arriva a zero ed è stato spesso e volentieri protagonista dell’esaltante stagione dei colchoneros.

voto: 6,5 


ADAM LALLANA  >  LIVERPOOL 

Il Southampton si priva dei suoi gioielli della scorsa stagione: oltre a Shaw e Lambert, Lallana è uno di questi, che arriva al Liverpool per 31 milioni. La cifra è spropositata, il Southampton accumula un bel tesoretto, ma nulla da togliere all’esterno inglese che si è meritato la convocazione in Nazionale per gli ultimi mondiali.

voto: 6,5 


LUKE SHAW  >  MANCHESTER UNITED 

Altra cifra incassata dal Southampton per un giovane talento: 37 milioni pagati dal Manchester United, chiaramente eccessivi per un giocatore che deve dimostrare ancora tanto. Non sarebbe la prima volta, d’altronde, che lo United prende un abbaglio del genere. Ricordate i 30 milioni per Fellaini?

voto: 6




DAVID LUIZ  >  PARIS SAINT-GERMAIN 



Il club di Parigi non è nuovo a queste sparate: David Luiz, per quanto sia un ottimo difensore, non vale i 60 milioni sborsati. Il giocatore è comunque tra i migliori nel suo ruolo, e con Thiago Silva troverà l’intesa del reparto brasiliano.

voto: 6



(di Jacopo Burgio)

giovedì 26 giugno 2014

L'inizio di una nuova era?

A conclusione della stagione 2013/14, che ci ha regalato nuove e intense emozioni come solo il calcio può dare, parecchie sarebbero le considerazioni da fare, al di là dell'ambito prettamente sportivo; è evidente infatti come sia in atto una continua evoluzione nel mondo del pallone, cominciata proprio qualche anno fa, dovuta all'intenso e immenso business che ruota attorno ad esso. Un business ormai irrefrenabile, che purtroppo ha intaccato i valori di questo splendido sport: le cifre di qualsivoglia attività calcistica, dalla retribuzione di un calciatore alle transazioni fra due società, sono ormai sempre più esorbitanti e scandalose e hanno fatto del cacio un regno dominato totalmente dal capitale, un regno con cui la passione ha sempre meno a che fare. A proposito di passione, gli ultimi grandi esempi che tutti ricorderemo per sempre, quelli che chiamiamo senza pensarci troppo "bandiere", quelli che vanno oltre il tifo e sono capaci di affascinare tutti, se ne stanno andando uno dopo l'altro, segno di un cambio generazionale che, purtroppo, è più negativo che positivo. E' difficile che sul campo ci sarà ancora gente come Alessandro Del Piero, Francesco Totti, Javier Zanetti, Ryan Giggs o Steven Gerrard, tutti sulla via del ritiro o quasi; questi sono alcuni dei campioni che hanno fatto sognare milioni di amanti del calcio. Soffermiamoci a parlare di due in particolare, che proprio un mesetto fa hanno annunciato il loro addio: Giggs e Zanetti. Due uomini prima che calciatori, come si dovrebbe sempre essere. Entrambi quarantenni, fino a poco tempo fa attraversavano il campo con la solita corsa inarrestabile, mettendoci lo stesso impegno e la stessa passione, allenandosi con la stessa dedizione di quando erano poco più che ventenni. Il primo, stella del Manchester United, ha preso il posto di David Moyes come allenatore ad interim e la settimana successiva ha disputato la sua ultima partita all'Old Trafford, la sua casa. "Ryan è un esempio per tutti noi, per il modo in cui si prende cura di sé. Penso che nessuno potrà eguagliare la sua carriera per longevità. Ha pienamente meritato questo contratto perché la sua forma fisica è rimasta intatta", cosi aveva dichiarato Sir Alex Ferguson quando Giggs aveva rinnovato il suo contratto l'anno scorso. I tifosi hanno avvertito un'ondata di entusiasmo alla sua prima da trascinatore dei Red Devils, segno che si tratta di una leggenda che non lascerà mai il loro cuore. Proprio come Zanetti, capitano eterno dell'Inter, che dopo un grave infortunio da cui pochi si sarebbero ripresi alla sua età, ha disputato la sua ultima partita contro la Lazio. "Ho deciso di ritirarmi perché ho sentito che era arrivato il momento. Perché il calcio mi ha dato tantissimo e mi sono goduto ogni momento. E perché dopo l'infortunio mi ero riproposto di dimostrare che sarei potuto tornare competitivo, e l'ho fatto. Mi sento completo e realizzato. Ritirarmi a 41 anni sentendomi ancora bene e in forma non ha prezzo". Queste le parole di Javier, che con le sue 1112 partite è entrato della storia del calcio oltre che in quella di un club dalla grande tradizione. Un filo rosso, per concludere, collega sorprendentemente i due giocatori di cui stiamo parlando. "Uno dei rivali che mi ha messo più in difficoltà è stato Giggs" dice Zanetti, mentre Ryan: "Javier Zanetti è stato l'avversario più difficile che abbia mai incontrato. Lo incontrai per la prima volta nel '99, ai quarti di Champions. Lui terzino destro, io ala sinistra. Mi impressionò per la sua rapidità, potenza, intelligenza ed esperienza. Ci ho giocato contro altre due volte ed è stato l'avversario più duro in assoluto. Un campione completo". Un rispetto reciproco di fronte al quale ci si può solo levare il cappello. L'interrogativo pesante ed inquietante che sorge a questo punto è se mai ci sarà qualcuno capace di unire e al contempo appassionare come hanno fatto Giggs e Zanetti.


(Jacopo Burgio)

domenica 2 febbraio 2014

La Serie A di Gennaio


In questo mese abbiamo visto succedersi 4 giornate del nostro campionato, gli ottavi e i quarti di finale di coppa Italia ed anche la sessione invernale di calciomercato. Iniziamo dal campionato italiano; nella giornata 18 spiccano gli incontri: Juve Roma 3-0, Lazio Inter 1-0, Napoli Sampdoria 2-0 e Milan Atalanta 3-0; tra gli altri match troviamo: Chievo Cagliari 0-0, Fiorentina Livorno 1-0, Catania Bologna 2-0, Genoa Sassuolo 2-0, Parma Torino 3-1 e Udinese Verona 1-3. Nella 19a giornata di campionato, nonché ultima del girone d'andata troviamo tra gli incontri clou: Cagliari Juventus 1-4, Verona Napoli 0-3, Roma Genoa 4-0, Sassuolo Milan 4-3 e Inter Chievo 1-1; per quanto riguarda il resto: Livorno Parma 0-3, Bologna Lazio 0-0, Torino Fiorentina 0-0, Atalanta Catania 2-1 e Sampdoria Udinese 3-0. Nella prima di ritorno invece spiccano: Roma Livorno 3-0, Juventus Sampdoria 4-2, Udinese Lazio 2-3, Catania Fiorentina 0-3, Genoa Inter 1-0, Milan Verona 1-0, Bologna Napoli 2-2. Il resto: Atalanta Cagliari 1-0, Chievo Parma 1-2, Sassuolo Torino 0-2. Nell'ultima giornata vista nel mese di gennaio vediamo: Napoli Chievo 1-1, Lazio Juventus 1-1, Verona Roma 1-3, Cagliari Milan 1-2, Inter Catania 0-0 e Fiorentina Genoa 3-3. Gli altri scontri: Livorno Sassuolo 3-1, Parma Udinese 1-0, Sampdoria Bologna 1-1 e Torino Atalanta 1-0. Da sottolineare in questo mese le solite Juventus e Roma che hanno un passo incredibile rispetto alle altre che seguono, un Milan che dopo l'esonero di Allegri e l'arrivo di Seedorf sembra si sia un po' ripreso e le solite rivelazione del campionato Torino e Verona. Per quanto riguarda la coppa Italia abbiamo assistito ad ottavi e quarti di finale. Negli ottavi si sono scontrate: Juventus Avellino 3-0, Fiorentina Chievo 2-0, Roma Sampdoria 1-0, Udinese Inter 1-0, Lazio Parma 2-1, Catania Siena 1-4, Napoli Atalanta 3-1 e Milan Spezia 3-1. Nei quarti di finale invece la Roma ha battuto per 1-0 la Juventus prendendosi la rivincita dopo la brutta sconfitta in campionato, l'Udinese che ha battuto anche il Milan a Milano in rimonta per 2-1, la Fiorentina che ha battuto il Siena per 2-1 ed infine Napoli Lazio finita 1-0. Così le semifinali saranno: Udinese Fiorentina e Roma Napoli. Per quanto riguarda invece la finestra di mercato appena chiusa, abbiamo visto tutte le squadre che hanno preso dei giocatori importanti per provare a migliorare il loro gioco. Gli acquisti più importanti sono stati Osvaldo, andato alla Juventus, Hernanes, acquistato dall'Inter, e Nainggolan, che è andato alla Roma. Per quanto riguarda tutte le altre trattative andate in porto, saranno scritte tutte qui di seguito.



L'Atalanta acquista Benalouane dal Parma, Estigarribia dal Chievo e Bentacourt dal PSV Eindoven. Invece cede Marilungo e Gagliardini al Cesena, Canini al Chievo e Polito al Sassuolo.

Il Bologna acquista Rodriguez che torna dal prestito al Montevideo, Paponi che anche lui torna dal prestito dal Montreal, Frieberg dal Malmoe, Yaffa dal Milan e Ibson dal Corinthians. Ed ha ceduto Ferrari al Crotone, Gimenez al Montevideo, Alibec all'astra Giurgiu, Radakovic al Novara, Yaisen al Trapani, e Agliardi al Cesena.

Cagliari Acquisti: Adryan ( Flamenco), Vecino (Fiorentina), Silvestri ( Chievo), Bastrini (Novara). Cessioni: Rui Sampaio (Arouca), Ariaudo (Sassuolo), Nainggolan (Roma), Adan (Betis Sevilla), Agazzi (Chievo).

Catania Acquisti: Lodi (Genoa), Rinaudo (Sporting), Fedato (Bari). Cessioni: Tachstidis (Torino), Maxi Lopez (Sampdoria), Guarente (Chievo).

Chievo Verona Acquisti: Rubin (Verona), Canini (Atalanta), Paredes (Boca Junior), Agazzi (Cagliari), Obinna ( Lokomotiv Mosca), Guarente (Catania), Stoian (Genoa). Cessioni: Improta (Padova), Ardemagni (Carpi), Pamic (Siena), Papp (Astra Giurgiu), Estigarribia (Atalanta), Silvestri (Cagliari), Samassa (Pescara), Sestu (Sampdoria).

Fiorentina Acquisti: Anderson (Manchester United), Matri (Milan), Rosati (Sassuolo), Diakite (Sunderland). Cessioni: Alonso (Sunderland), Vecino (Cagliari), Olivera(Brescia), Iakovenco (Malaga).

Genoa Acquisti: Cabral (Sunderland), De Ceglie e Motta ( Juve), Burdisso (Roma), Sculli ( Lazio) Cessioni: Lodi (c, Catania), Said (a, Monza), Manfredini (d) e Biondini (c, Sassuolo), Sampirisi (d) e Santana (c, Olhanense), Toszer (c, Watford), Stoian (a, Chievo, fp)

Inter Acquisti: Botta (a, Livorno), D'Ambrosio (d, Torino), Hernanes (c, Lazio), Polo (a, Deportivo San Martin). Cessioni: Alvaro Pereira (c, San Paolo), Colombi (a, Torino), Chivu (d, Cessioni: Alvaro Pereira (c, San Paolo), Colombi (a, Torino), Chivu (d, r.c.)

Juventus Acquisti: Osvaldo (a, Southampton) Cessioni: Bouy (c, Amburgo), De Ceglie (d) e Motta (d, Genoa), Untersee (d, Vaduz), Marin (d, Roma)

Lazio Acquisti: Postiga (a, Valencia), Kakuta (a, Vitesse via Chelsea) Cessioni: Floccari (a, Sassuolo), Vinicius (d, Padova), Hernanes (c, Inter)

Livorno Acquisti: Castellini (d, Sampdoria), Mesbah (d, Livorno), Belfodil (a, Inter) Cessioni: Botta (a, Inter), Decarli (d, Avellino), Schiattarella (c, Spezia), Belingheri (c, Cesena), Lambrughi (d, Novara)

Milan Acquisti: Honda (c, Cska Mosca), Rami (d, Valencia), Petagna (a, Sampdoria, fp), Essien (c, Chelsea), Taarabt (c, Fulham), Gori (p, Brescia) Cessioni: Niang (a, Montpellier), Matri (a, Fiorentina), Vergara (d, Parma), Nocerino (c, West Ham), Yaffa (a, Bologna), Andrenacci (p, Brescia), Medhoun (c, Spezia)

Napoli Acquisti: Jorginho (c, Verona), Henrique (d, Palmeiras), Ghoulam (d, Saint Etienne) Cessioni: Armero (d, West Ham), Cannavaro (d, Sassuolo)

Parma Acquisti: Vergara (d, Milan), Schelotto (c) e Rossini (d, Sassuolo), Molinaro (d, Stoccarda), Pozzi (a, Sampdoria) Cessioni: Valdes (c, Colo Colo), Benalouane (d, Atalanta), Kone (d, Crotone), Rosi (d), Sansone (a) e Mendes (d, Sassuolo), Mesbah (d, Livorno), Okaka (a, Sampdoria), Petkovic (p, Spezia)

Roma Acquisti: Nainggolan (c, Cagliari), Bastos (d, Al Ain), Tibolla (c, Chievo), Vestenicky (a, Nitra), Berisha (a, Halmstads), Toloi (d, San Paolo), Marin (d, Juventus) Cessioni: Bradley (c, Toronto ), Burdisso (d, Genoa), Caprari (a, Pescara), Borriello (a, West Ham), Marquinho (c, Verona)

Sampdoria Acquisti: Maxi Lopez (a, Catania), Okaka (a, Parma), Sestu (c, Chievo) Cessioni: Petagna (a, Milan, f.p.), Maresca (c, Palermo), Poulsen (d, Az Alkmaar), Barilla' (d, Reggina, fp), Eramo (c, Empoli), Gentsoglou (c, Spezia), Gavazzi (c, Ternana), Tozzo (p, Latina), Castellini (d, Livorno), Pozzi (a, Parma)

Sassuolo Acquisti: Ariaudo (d, Cagliari), Manfredini (d, Genoa), Rosi (a), Sansone (a) e Mendes (d, Parma), Biondini (c, Genoa), Floccari (a, Lazio), Sanabria (a, Barcellona via Roma), Brighi (c, Torino), A.Zapata (c, Envigado via Granada), Polito (p, Atalanta), Cannavaro (d, Napoli) Cessioni: Laribi (c, Latina), Rosati (p, Fiorentina), Schelotto (c) e Rossini (d, Parma), Valeri (c, Ternana), Marzorati (d, Modena), Kurtic (c, Torino)

Torino Acquisti: Tachtsidis (c, Catania), Colombi (a, Inter), Kurtic (c, Sassuolo), Vesovic (d, Stella Rossa) Cessioni: D'Ambrosio (d, Inter), Bellomo (c, Spezia), Brighi (c, Sassuolo)

Udinese Acquisti: Vutov (a, Levski fp), Yebda (c, Granada) Cessioni: Merkel (c) e Ranegie (a, Watford), Neuton (d, Novara)


Hellas Verona Acquisti: Tentardini (d, Como), Marquinho (c, Roma), Pillud (d, Racing), Rabusic (a, Slovan Liberec) Cessioni: Bianchetti (d, Spezia), Jorginho (c, Napoli), Rubin (d, Chievo via Siena), Ragatzu (a, Lanciano), Rizzitelli (a, Como), Laner (c, Novara), Longo (a, Rayo Vallecano via Inter)

(di Davide Maggio)