Era il gennaio del
2004 quando Dejan Stankovic arrivò all’Inter. Già dal '98 militava nel campionato italiano con la Lazio. Dopo esser stato anche conteso dalla Juventus, Stankovic
trova all’Inter il neo-allenatore Roberto Mancini, che già aveva avuto alla
Lazio. Il serbo contribuisce nella sua prima stagione con 14 partite e 4 gol alla qualificazione in
Champions League.
Stankovic è sempre
stato un centrocampista molto duttile: può essere utilizzato sia in centrocampo
sia come trequartista, come mediano e anche come centrocampista laterale. Soprattutto
dalla stagione 2006-2007 il serbo venne utilizzato il più delle volte come
trequartista, fino al 2009, quando Mourinho preferì un giocatore con
caratteristiche diverse da quelle di Stankovic per il suo 4-2-3-1. Con l’arrivo
di Sneijder, dunque, Stankovic torna in centrocampo al fianco di Cambiasso e
Thiago Motta e diventa uno dei principali artefici per la conquista del
Triplete nerazzurro.
Il 2011 di Stankovic
probabilmente è stato l’ultimo anno in cui il serbo a continuato a rendere ad
alti livelli, rientrando ottimamente sia negli schemi di Benitez che in quelli
di Leonardo. Sempre nel 2011 segna anche un gol da centrocampo contro lo Schalke 04,
premiato come migliore di quella Champions League. Dopo le 40 presenze della
stagione precedente, in quella 2011-2012 arriva a quota 25, senza mai segnare e
subendo spesso infortuni, anche gravi. Nove anni dopo il suo esordio con l'Inter, sempre a
febbraio, Stankovic torna in campo, dopo più di nove mesi, contro il Chievo Verona. Tutto lo stadio non può che applaudire
e ringraziare il serbo, come se fosse già il congedo di ciò che tutti avevano
già percepito.
Oggi, infatti, 6
giugno 2013, Dejan Stankovic annuncia il suo addio all’Inter con una lettera, pubblicata sul sito della squadra, di cui riportiamo
interamente il testo:
Carissimi
tifosi nerazzurri, vi parla il vostro Drago con grande emozione e grande
piacere. Non so se troverò le parole giuste per salutarvi e ringraziarvi per
tutto quello che mi avete dato, a partire dall'affetto, dalla fiducia e dalla
sincerità. Sono stati i dieci anni più importanti della mia vita. Anni in cui
sono cresciuto prima come uomo e poi, con mio grandissimo piacere, come
calciatore. Io e la mia famiglia ringraziamo la famiglia Moratti. Ci tengo a
nominare il mio Presidente in particolare, che mi ha dato l'opportunità di
vestire la maglia dell'Inter, con la quale ho avuto il piacere ed il grande
onore prima di tutto di indossarla e poi di vincere ogni cosa che c'era da
vincere. Ci sono tantissime persone con le quali sono stato benissimo e con questa
lettera li voglio salutare tutti, sempre con queste parole, guardandovi negli
occhi, voglio dirvi che rimarrete nel mio cuore per sempre anche se non posso e
non voglio nominarvi tutti. Non dimenticherò mai il giorno in cui sono
arrivato, e non potrò mai dimenticare la presentazione con il nostro Presidente
onorario Giacinto Facchetti, una grandissima persona sotto tutti gi aspetti. La
foto di quel giorno la tengo stretta fra i miei ricordi più cari. Quel giorno è
cominciata la mia vita da nerazzurro. Se penso che non indosserò più la maglia
dell'Inter mi vengono le lacrime, ma sono stato sempre sincero e le mie sono
lacrime vere, purtroppo nella vita si deve andare e guardare avanti, voi che mi
conoscete sapete che lo farò con grande orgoglio e grande determinazione, come
ho sempre cercato di fare nella mia storia di uomo e di atleta. In tutti questi
anni a Milano ho giocato con grandissimi calciatori e soprattutto con
grandissimi uomini, è difficile trovare le parole per ringraziare di nuovo
tutti. Ho avuto l'onore di indossare questi colori che rimarranno per sempre
sulla mia pelle, non lo potrò mai cancellare, nessuno potrà mai cancellarlo.
Con tutto il mio amore. Dejan Stankovic”.
Stankovic
in Nazionale, invece, ha raggiunto le 102 presenze, record che condivide con Savo
Milosevic. Raggiunto questo traguardo, il serbo annunciò il suo ritiro dalla
Nazionale serba. La Serbia, però, ha voluto premiare un giocatore come Stankovic
organizzando un’amichevole, che si disputerà in Agosto, in suo onore, affinchè conquisti la 103° presenza e
diventi il giocatore con più presenze in assoluto.
La
carriera del “drago”, così chiamato dai tifosi, non si conclude però con l’addio
all’Inter e alla Nazionale; tutti si augurano di rivederlo ancora giocare, di
rivedere le sue ottime capacità balistiche e, soprattutto, di dare un ottimo
esempio alle “giovani leve” del calcio.
(di
Alessandro Triolo)
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