Non sarà certo facile sobbarcarsi l’eredità forse più pesante della storia
del calcio, ma essere stati designati proprio dall’allenatore uscente dà una
certa tranquillità al lavoro del successore in questione. E’ stato cosi per
David Moyes, neo coach dei Red Devils, che, potremmo dire, è stato “nominato”
dallo stesso Sir Alex Ferguson mentre si apprestava a calpestare per le sue
ultime volte il terreno del theatre of dreams, l’Old Trafford, la sua casa per
26 anni. Moyes, scozzese anch’egli, si è detto onorato di poter iniziare questa
avventura, non tanto preoccupato, in quanto sa di avere a disposizione una rosa
praticamente completa e già competitiva a livello europeo ed internazionale.
In fin dei
conti, Moyes non ha materialmente vinto alcun trofeo nella sua carriera di
allenatore, ma certamente sarà stato il carattere proprio della sua persona e
anche le idee di gioco cosi vicine alle sue a convincere Sir Alex: nei 12 anni
trascorsi alla guida dell’Everton, che, dopo aver salvato dalla retrocessione
nel 2003, ha portato in Champions League nel 2005 e in finale di FA Cup nel
2009, Moyes ha dimostrato di saper variare spesso modulo di gioco, con
un’attenzione particolare verso il gioco sulle fasce (e quindi le
verticalizzazioni degli esterni) e un fraseggio rapido dettato da un regista
puro; tattiche che si avvicinano dunque a quelle adottate nei suoi lunghi anni
di permanenza a Manchester da Ferguson.
L’era Moyes
è iniziata ufficialmente il 13 luglio scorso, quando lo United ha incontrato
nello stadio di Bangkok, in Thailandia, una rappresentativa thailandese:
risultato finale di 1-0 per i padroni di casa. Dunque non un inizio che si può
definire brillante, ma sicuramente c’è da sottolineare il diverso livello di
preparazione delle due squadre: sappiamo infatti come verso questo punto
dell’anno le squadre europee appaiano sempre affaticate o, per meglio dire, un
po’ “sulle gambe”. Per altro, il Manchester è sceso in campo con una formazione
puramente sperimentale, in cui spiccano moltissimi giovani. Come infatti
riporta il sito Goal.com, Moyes ha dichiarato di essere
rimasto molto colpito dalle prestazioni in particolare dei due calciatori
esordienti Wilfried Zaha e Adnan Januzaj, l’uno perché “ha dato un passo
diverso”, l’altro perché “è stato un vantaggio”.
La strada è
quindi ancora lunga per David Moyes, che sicuramente mirerà a non far
rimpiangere Ferguson, pur essendo un’impresa abbastanza ardua da portare a
termine, ma già il nuovo allenatore scozzese si mostra, al pari del suo
predecessore, un fautore dei giovani.
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