venerdì 12 luglio 2013

Napoli, si può vincere anche senza Cavani?

A Napoli i tifosi si erano ormai abituati da qualche anno ad affrontare la nuova stagione con ottimismo, con la certezza che quella squadra era seconda solo al “sacro” Napoli di Maradona.
Con Mazzarri gli azzurri arrivano in Champions dopo più di vent’anni e diventano la seconda potenza del campionato italiano. I tifosi napoletani, come la società, e tutto l’ambiente che circonda la squadra azzurra, aveva delle certezze che non potevano assolutamente non far sognare in grande. Con un allenatore come Mazzarri, che aveva “costruito” un’ottima squadra basata su un unico modulo e con un trio offensivo di altissima qualità.
Nell’estate 2012 il PSG, con l’insediamento della nuova ricchissima società, decide di acquistare Lavezzi, idolo indiscusso del Napoli, che l’aveva “scoperto” e mostrato a tutto il mondo le sue grandi qualità. Quando una squadra ricca come quella parigina decide di acquistare un calciatore a cui è interessata, poche sono le possibilità che il diretto interessato e la società rifiutino l’offerta. Napoli dà l’addio al “pocho”, ma non crescono improvvisamente le incertezze, né si è perso l’entusiasmo che la tifoseria azzurra ha sempre avuto. Potevano ancora contare su un allenatore come Mazzarri, su Insigne, uno dei miglior talenti Under 21 in Europa, su Hamsik e soprattutto su Edinson Cavani.
Dopo quest’ultima stagione, il Napoli ha la certezza di essere la seconda forza del campionato, l’anti-Juve per eccellenza, è in Champions League e sogna il tricolore.
Si poteva dire, dunque, che anche per quest’estate i tifosi napoletani potevano solo sperare e credere nelle conquiste della futura stagione. Tutto l’ambiente azzurro, però, sapeva ormai con certezza che il Napoli non sarebbe stato più alla guida di Mazzarri e, soprattutto, sapeva che le migliori squadre d’Europa erano interessate a Cavani, legato al Napoli da una clausola di 63 milioni.
A Napoli arriva alla guida della squadra Benitez, a cui sembra venir riposta fiducia da tutto l’ambiente. Un’altra buona mossa da parte della società di De Laurentiis. Nel mese di giugno, però, arrivano le prime offerte ufficiali a Cavani: ci prova il Chelsea, ma l’offerta, che include pure l’arrivo di Fernando Torres in azzurro, non raggiunge i 63 milioni. Cavani ammette di sognare il Real Madrid, nonostante non arrivino offerte concrete dalla società spagnola, e i tifosi napoletani iniziano ad essere diffidenti con il “matador”. A fine giugno a Napoli tutti avevano capito che Cavani non sarebbe stato ancora un giocatore del Napoli. I tifosi, i media, la società inizia a pensare a chi potrebbe prendere quella pesante eredità in attacco, nonostante ancora il giocatore uruguayano non abbia trovato un accordo concreto con alcuna squadra. Nella prima settimana di luglio arriva l’offerta: 64 milioni per Cavani, da parte del PSG; manca solo l’annuncio ufficiale, ma è tutto concluso: andrà a giocare a Parigi.
Il Napoli allora pensa al post-Cavani: Damiao sembra l’ipotesi più concreta, Dzeko è il preferito, ma è difficile che il City lo venda, Mario Gomez è della Fiorentina e Jovetic sembra esser destinato al Manchester City o alla Juventus, forte è l’interesse anche per Jackson Martinez, ma anche quest’ultimo sembra difficile da portare in azzurro. In conclusione: la società di De Laurentiis punta su Leandro Damiao, in forza all’Internacional. 
La squadra intanto continua a rinforzarsi in tutti i settori: acquista Mertens, ala sinistra dal PSV, Callejon, dal Real Madrid, in cui è riuscito spesso a prendere il posto di Ozil e Di Maria ed il giovane portiere Rafael dal Santos. Si tratta anche per Julio Cesar, qualora De Sanctis andasse alla Roma, N’Koulou o Rami per la difesa. Il modulo scelto da Benitez è il 4-2-3-1, un totale cambiamento rispetto a quello di Walter Mazzarri.
Il nuovo allenatore, il nuovo modulo, l’addio di Cavani, il futuro attaccante, una posizione fra le migliori in Italia da mantenere, una Champions da affrontare: tante sono le incertezze nell’ambiente azzurro, ma tanto è l’entusiasmo e l’attaccamento alla squadra, tipico dei tifosi del Napoli.

Benitez ha circa due mesi per far cambiare il Napoli, per far dimenticare Cavani e, magari, per far effettuare il salto di qualità, che forse ancora manca alla squadra, per riportare il tricolore. Riuscirà in tutto ciò?

(di Alessandro Triolo)

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