mercoledì 4 settembre 2013

Calciomercato 2013, grandi spese e colpi mancati

Anche quest’anno si è concluso il calciomercato e le sorprese, così come le beffe e le delusioni, non sono (come sempre) mancate. Per i tanti appassionati, e mi sento in dovere di includermi in questo novero, il periodo di mercato è tanto affascinante quanto quello del campionato. Se pur lungo e talvolta noioso, può essere anche emozionante: chi ama il calciomercato sa di cosa sto parlando. Vi proponiamo quindi un’analisi completa riguardante i maggiori club europei, con particolare attenzione, ovviamente, ai vari acquisti e cessioni di ognuno di essi. Inoltre, cercheremo anche, per quanto possibile, di stilare una classifica inserendo valutazioni e commenti personali. Prossimamente, l’analisi delle squadre italiane.

Monaco: 9. Voto abbastanza largo se consideriamo che con i soldi si può fare davvero tutto nel calcio, ma il Monaco ha comunque fatto colpi di qualità invece di spendere sconsideratamente e inutilmente come spesso accade ai club molto ricchi (anche se ad un certo punto si era abbandonato a questa tendenza offrendo una cifra galattica per Cristiano Ronaldo). E’ arrivato un bomber dai 15 gol sicuri a stagione (potrebbe anche farne molti altri), Falcao. Sono arrivati due centrocampisti dalla tecnica sopraffina, Moutinho e Toulalan, senza scordare gli antichi campioni rimessi a nuovo Abidal e Carvalho e un rinforzo sulla fascia, James Rodriguez. In porta, Ranieri ha deciso di puntare su Romero della Sampdoria.

Tottenham: 8,5. Giovani di enorme prospettiva sono arrivati in casa Spurs: Eriksen, Lamela, Chadli e Chiriches. Sommando i loro singoli prezzi si arriva ad una cifra di circa 60 milioni, poco più della metà, quindi, del valore incassato dalla cessione di Gareth Bale (i famosi 100 milioni di clausola pagati dal presidente del Real Madrid Florentino Perez). Dal punto di vista quantitativo ci guadagna ovviamente il Tottenham, da quello qualitativo resterà da vedere. Vero è che Villas-Boas perde uno degli esterni più forti al mondo e uno dei candidati principali ai prossimi Palloni d’Oro, o quantomeno, a diventare il calciatore più forte al mondo. La campagna acquisti agevolata dalla grande cessione non finisce però qui: sono arrivati anche la punta ex Valencia Soldado e i centrocampisti Paulinho e Capuoe. In uscita non solo Bale: il camerunense Assou-Ekotto al Qpr, Parker al Fulham e Iago al Rayo Vallecano. Cosi, il Tottenham si avvia ad apparire come una delle squadra più interessanti sul panorama europeo.

Manchester City: 8,5. A differenza dell’anno scorso, parecchi botti per il City. Leggermente dispendioso l’acquisto di Fernandinho dallo Shakhtar (40 milioni), ma nulla da dire ovviamente sulla qualità, che è quella di uno dei registi migliori in circolazione per fisicità e tecnica. Doverosa la mossa di parcheggiare Maicon alla Roma e Sinclair al West Bromwich Albion, in quanto i due erano risultati la passata stagione “acquisti mal riusciti”, così come altrettanto doveroso è stato cedere Tévez alla Juventus, assecondando le volontà del campione argentino. La partenza di Touré (Liverpool) è stata compensata in extremis dall’occasione (ben sfruttata) che vedeva Demichelis in uscita dall’Atletico Madrid, mentre gli acquisti più interessanti sono stati Jovetic dalla Fiorentina, Negredo dal Sevilla e Jesus Navas dallo stesso Sevilla. Prospettiva, gol, velocità e potenza al servizio del neo allenatore Pellegrini.

Chelsea: 8,5. C’era poco da fare sul mercato per il Chelsea, se non avere una punta in più e qualche esterno di ricambio. Detto fatto, la dirigenza compra Eto’o approfittando della svendita dell’Anzhi e il fantasista Willian, mentre buono l’investimento su Schurrle e Van Ginkel. Preso anche il veterano portiere Schwarzer per fare da secondo a Cech, operazione che ha implicato la cessione di Turnbull al Doncaster. Interessante il giovane Cuevas, prelevato dall’O’Higgins, cosi come i due giocatori tornati alla base dopo il prestito De Bruyne e Piazòn. Sono stati lasciati partire Malouda e Benayoun, che non facevano più parte del progetto (il secondo è stato anche al centro di una trattativa col Parma, senza però successo); Atsu, prelevato dal Porto, è stato subito mandato a farsi le ossa in Olanda, al Vitesse; Essien, dopo l’esperienza in prestito proprio con Mourinho al Real, è nuovamente fra i Blues. Da registrare, infine, le partenze di Wallace (Inter), Moses (Liverpool) e Marin (Sevilla).

Real Madrid: 8,5. La prima cosa su cui si riflette parlando del mercato 2013 del Real Madrid sono i soldi, l’enorme quantità di denaro che il club ha fatto fluire: 170 milioni spesi fra gli acquisti di Bale, Illaramendi e Isco, tutti pagati interamente per il prezzo incluso nella clausola: il primo 100 milioni, il secondo 39 e il terzo 30, per non scordare i due arrivi da 6 milioni l’uno di Casemiro e Carvajal. Cifre astronomiche, però, anche in entrata: 60 milioni dalle cessioni  (tutte al Napoli) di Higuain, Albiol e Callejon e 50 dalla sola di Ozil all’Arsenal; abbiamo poi i 6 milioni ricavati dalla partenza di Pedro Leòn (Getafe), che in confronto a quelli precedenti sembrano però pochi spiccioli. Kakà torna al Milan gratis, cosi com’è gratis la cessione di Carvalho al Monaco. Sulla carta, il Real Madrid è diventato, a mio parere, la squadra più forte al mondo, con un tasso di qualità alle stelle: basti pensare alla linea della trequarti, Ronaldo-Bale-Di Maria, che potrebbe spaventare qualsiasi avversario prima di scendere in campo. Spetterà ora al buon Carlo Ancelotti dare uno spirito a questo gruppo che, potenzialmente, può non avere rivali.

Borussia Dortmund: 8,5. Anche il Borussia aveva un’ossatura praticamente già fatta, perciò largo ai soli piccoli rinforzi. Giusta la cessione di Gotze (magari non al Bayern…) e parallelamente perfetti gli acquisti di Aubameyang e Mkhitaryan, con il primo già in gol per tre volte appena alla prima giornata di campionato ed il secondo in grande slancio proprio ultimamente. Abbastanza utile l’arrivo di Sokratis Papastathopoulous, ex conoscenza del Milan, questi anni al Werder Brema. Venduti Leitner, Bittencourt, Ginczek, Koch, Santana, Sobiech e Bakalorz, per un totale di circa 8 milioni.

Liverpool: 8. Il Liverpool, stando agli ultimi risultati, si avvia ad essere una grande sorpresa. Grande come il suo mercato, che, se pur trascurato da molti, è stato soddisfacente. In difesa si va sul sicuro: oltre ai due pilastri Agger e Skrtel, si aggiungono Sakho dal Psg, Touré dal City, Cissokho dal Valencia e la scommessa Thiago Llori dallo Sporting Lisbona. A centrocampo la squadra perde Spearing (Bolton, 1,5 milioni), Downing (West Ham, 6 milioni) e Shelvey (Swansea, 6 milioni), ma può comunque contare sul sempreverde Gerrard, su un rinato Coutinho e sul nuovo acquisto Moses. In attacco si riscopre Sturridge, mentre dal mercato arrivano i giovani Luis Alberto e Iago Aspas; parte invece Carroll (West Ham, quasi 20 milioni) e viene mandato Borini in prestito al Sunderland. In porta, venduto Reina al Napoli, si punta sull’ex Sunderland Mignolet.

PSG: 8. Pochi acquisti, soprattutto giovani, ma il club di Parigi non bada comunque a spese: 110 milioni per Cavani, Marquinhos e Digne. In ottica uscite, ceduto Sakho al Liverpool (per far spazio a Marquinhos) e Gameiro al Sevilla, che libera un posto in attacco per Cavani. Gli svincolati Lugano e Chantome si sistemano al West Bromwich e Tolosa, mentre il giovane Kebano va in prestito allo Charleroi. Piccole ma costose mosse, potremmo quindi dire, per lo sceicco del PSG.

Bayern Monaco: 8. Due acquisti e due cessioni per i campioni di tutto: fuori Gòmez (destinazione Firenze) e Luiz Gustavo (Wolfsburg); dentro Gotze e Thiago Alcantara, che conosce bene Pep e il suo gioco. Del resto, con una squadra del genere, più di cosi non c’era bisogno di fare.

Barcelona: 8. Un gruppo praticamente perfetto, a cui sono mancate forse le giuste geometrie, non poteva fare un mercato migliore, anche se forse con un difensore importante il voto sarebbe cambiato, ma va bene così: arriva la stella Neymar, che con Messi crea la coppia atomica analogamente a quella del Real Bale-Ronaldo. Per il resto, poche mosse, non proprio in perfetto stile Barça, che i campioni ama coltivarseli in casa propria: Fontàs al Celta Vigo, Muniesa allo Stoke City e Deulofeu all’Everton. Le importanti cessioni sono invece quelle di Villa all’Atletico Madrid e Thiago Alcantara al Bayern Monaco.

Arsenal: 7,5. Per Wenger i botti arrivano proprio all’ultimo: presi Viviano dal Palermo, Flamini dal Milan (un ritorno) e soprattutto Ozil dal Real Madrid. Precedentemente l’unico investimento era stato Sanogo, giovane attaccante preso dall’Auxerre. In quanto a cessioni, lascia Londra il veterano Arshavin, che fa ritorno in Russia, allo Zenit di Spalletti. Gervinho va alla Roma e ritrova Garcia, suo tecnico al Lille, mentre il portiere Mannone va a sostituire Mignolet al Sunderland. Infine, il difensore Djourou va in Germania, all’Amburgo.

Manchester United: 6. Primo calciomercato senza Alex Ferguson, che i colpi, tanti o meno, li regalava sempre. La sua assenza si nota immediatamente: per tre mesi lo United rimane esattamente lo stesso, col solo giovane Varela acquistato. Pessima la gestione delle trattative riguardanti Fàbregas, Baines e Ozil, ma alla fine arriva il belga Fellaini, che ha tanto brillato quest’anno con l’Everton, dopo una clamorosa beffa all’ultimo secondo per lo spagnolo del Bilbao Herrera. 




(di Jacopo Burgio)

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