In un ambiente demoralizzato, diffidente, abbattuto, Inter e Roma cercano di cambiare nuovamente registro. L'Inter chiama Walter Mazzarri, la Roma Rudi Garcia. Il tecnico toscano, dopo aver formato un ottimo gruppo con il Napoli, capace di diventare la seconda potenza del campionato e di giocare la Champions, si appresta a far tornare l'Inter fra le grandi d'Italia. Garcia, arrivato più in sordina, cerca innanzitutto di dare un minimo di "concretezza" alla squadra e al progetto degli americani, concretezza negli ultimi due anni sconosciuta da Luis Enrique e Zeman.
L'Inter svolge un mercato "povero": niente grandi colpi, celebri nomi, l'unico acquisto che ha portato maggiore entusiasmo è stato quello di Icardi. La Roma, invece, avendo più fondi a disposizione, cambia nuovamente la rosa, comprando giocatori di concretezza e qualità. Non si comprano più solo giovani promettenti, ricordati più per le funamboliche giocate nei loro campionati, ma si punta anche a giocatori come Gervinho e Maicon, reduci da esperienze prive di grandi soddisfazioni in Inghilterra.
D'estate, sia in sponda romanista, sia in quella nerazzurra, si è visto come entrambi gli allenatori fossero decisi a compiere un lavoro di ristrutturazione. I pronostici erano quelli di vedere due squadre per lo meno "quadrate", in grado di poter competere per il terzo posto. Chi poteva mai, però, pensare ad un inizio travolgente e sorprendente?
E intanto, dopo 5 giornate, la Roma è a pieni punti prima in classifica, l'Inter seconda, solo a causa del pareggio con la Juventus, ed entrambe convincono. Stupisce il gioco, nelle ultime stagioni sempre molto astratto e privo di un vero equilibrio per entrambe le squadre; e se è il gioco a far vincere, il merito deve essere attributo all'allenatore. La scorsa domenica la Roma ha vinto il derby soprattutto per le intuizioni vincenti di Garcia che, dopo un brutto primo tempo, ha capito come dominare il gioco nella ripresa. Lo stesso vale per l'Inter, capace di rimontare la Fiorentina in 20 minuti e di segnare 7 gol in una partita.
Se serve vedere per credere ai "miracoli" basta guardare Jonhatan svolgere il ruolo di esterno destro egregiamente, che non è da poco dopo le sue prime pessime stagioni in Italia, godersi un Ricky Alvarez che svolge magnificamente il ruolo di "playmaker", incognita per più di una stagione, o dimostrare nuovamente il valore di giocatori come Cambiasso, Nagatomo, Ranocchia. Tutto ciò è da attribuire soprattutto al lavoro di Mazzarri, meno illusorio di quanto si potesse credere quest'estate. Un lavoro "taumaturgico", anche per Garcia con la Roma: Totti è ancora il fulcro del gioco, sempre più in forma, tanto da venir considerato in chiave Nazionale, De Rossi sembra esser tornato fra i migliori al mondo nel suo ruolo, Pjanic, dopo i problemi con Zeman e la tifoseria, inventa giocate di altissima qualità, gestendo bene il gioco, in difesa Maicon sembra stia tornando sempre più quello dell'Inter, con due centrali che concedono ben poco e, finalmente, c'è un portiere che da sicurezza, ovvero Morgan De Sanctis.
Sono passate ancora solo 5 giornate, dunque è chiaro che non si possa giungere a conclusioni affrettate, Possiamo solamente dire, fin'ora, che vedere così Inter e Roma mancava alla Serie A, che diventa sempre più competitiva e di qualità. E, soprattutto, assistere al modo in cui questi due allenatori siano riusciti a capovolgere l'afflitta situazione che gravava nella squadra e nell'ambiente, compiendo davvero un lavoro da "taumaturghi".
(di Alessandro Triolo)
Sono passate ancora solo 5 giornate, dunque è chiaro che non si possa giungere a conclusioni affrettate, Possiamo solamente dire, fin'ora, che vedere così Inter e Roma mancava alla Serie A, che diventa sempre più competitiva e di qualità. E, soprattutto, assistere al modo in cui questi due allenatori siano riusciti a capovolgere l'afflitta situazione che gravava nella squadra e nell'ambiente, compiendo davvero un lavoro da "taumaturghi".
(di Alessandro Triolo)
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