domenica 8 settembre 2013

Calciomercato 2013: grandi spese e colpi mancati (2)

Come vi avevamo anticipato, ecco un’analisi squadra per squadra del calciomercato italiano, con commenti e voti inseriti analogamente a quanto fatto nel precedente articolo.

Atalanta, 6. Migliaccio completa quello che è un buon centrocampo, illuminato già dalla fantasia di Bonaventura, mentre Yepes irrobustisce la difesa. Delude l’attaccante Parra, che viene rispedito al mittente, l’Indipendiente. Sempre sul fronte attacco, bravo Marino a non cedere alla tentazione di vendere Denis a qualche big che lo cercava; Radovanovic va al Chievo e Biondini al Genoa.


Bologna, 6,5. Cambio in attacco in casa Bologna: via il Gila e Gabbiadini, dentro Acquafresca e Rolando Bianchi, senza dimenticare il buon investimento sul primavera dell’Inter Alibec. Sempre dall’Inter arriva in prestito Laxalt, appena acquistato dai neroazzurri; interessante l’arrivo di Cristaldo dal Metalist, mentre Cech (Trabzonspor) sembra già potersi creare uno spazio da titolare. Importante per la difesa l’arrivo di Mantovani dal Palermo (che sembrava essere in ballottaggio con Zaccardo del Milan) soprattutto per via dell’addio di Motta, Naldo e Carvalho. Cessione pesante quella di Taider, ma era normale che per esplodere il giovane avesse bisogno di una grande. Da registrare infine, oltre ai rientri da prestito, la partenza di Guarente (Catania), Pulzetti (Siena),  Abero (Avellino) e Casarini (Lanciano).

Cagliari, 5. Mercato molto ristretto quello del Cagliari, per via, bisogna dirlo, dei tempi turbolenti che corrono in società. Presi il greco Oikonomou dal Giannina e Ibraimi dal Maribor, ceduto invece Thiago Ribeiro al Santos. Sembra comunque quasi un’impresa che Cellino sia riuscito a tenere i suoi gioielli lontano dalla scomoda pressione delle pretendenti (Napoli, Milan, Everton e Manchester United per Astori, Juventus per Ibarbo, Inter, Roma e ancora Juventus per Nainggolan), ma la sensazione è che già a Gennaio qualcuno alla fine potrebbe davvero partire.

Catania, 6. Sufficienza raggiunta per questo Catania solo, a mio parere, grazie al grande acquisto Jaroslav Plasil, nazionale ceco preso dal Bordeaux. Altri tre buoni acquisti a metà campo, Tachtstidis ,Guarente e Leto, ma le cessioni sono di quelle importanti: Lodi e Marchese al Genoa, Gomez al Metalist e Biagianti al Livorno; si era anche fatta largo la possibilità (per poco) che Barrientos andasse in Qatar, ma per fortuna del Catania alla fine non è stato cosi. Più che giusto puntare sui giovani come Boateng e Biraghi; arrivano come al solito rinforzi sudamericani: Monzon dal Fluminense e Freire dal Velez. Tre prestiti per guardare al futuro: Sciacca alla Ternana, Doukara alla Juve Stabia e Salifu al Modena.

Chievo, 6,5. Ottimi per il gioco di Sannino gli innesti sulle fasce Sestu ed Estigarribia. Disponendo di un attacco già buono, lecito cercare dei giovani, in questo caso brava anche la società a scegliere quelli migliori: arrivano Acosty, Ardemagni, Lazarevic e Inglese. Dall’altro lato, peccato lasciar partire l’albanese Stoian, destinazione Genoa. A centrocampo arriva Radovanovic, mentre per quanto riguarda i terzini fuori il greco Spyropoulos, che torna in patria (PAOK), e dentro il nazionale croato Pamic dallo Sparta Praga, squadra a cui tra l’altro viene ceduto il centrocampista Vacek. Importante la cessione di Jokic al Villareal e per gli storici tifosi forse sarà difficile vedere con un’altra maglia Luciano, 10 anni in gialloblù.

Fiorentina, 9,5. Sarebbe anche potuto essere 10, almeno se fosse arrivato un portiere. Più che ottimo, se è concesso dirlo, il lavoro di Pradè, che si riconferma uno dei migliori dirigenti sportivi in Italia (o forse il migliore), dopo una scorsa sessione di mercato estiva altrettanto importante. Semplicemente brillante la decisione di acquistare un bomber come Mario Gomez senza ancora aver venduto Jovetic per i tanti osannati 30 milioni, dimostrando grande spregiudicatezza e sicurezza nella conduzione del lavoro; Jovetic è poi davvero partito, destinazione Manchester, sponda City. Era questo il tassello fondamentale per portare veramente in alto questa squadra già ricca di campioni, primo fra tutti Borja Valero, anch’egli incredibile intuizione di Pradè durante l’allora estate del 2012. Colta l’occasione della rottura fra il Milan e Ambrosini, con il nuovo veterano centrocampista che andrà a fare da chioccia al resto del gruppo abbastanza giovane, innesto interessante quello di Joaquìn dal Malaga, mentre lo sloveno Ilicic dà sicurezza da vendere. Per il resto, arrivano i giovani Munùa, Alonso, Iakovenko e Rebic, mentre Ljajic viene sistemato alla Roma dopo un’estenuante telenovela; gli ex attaccanti Toni ed El Hamdaoui vanno rispettivamente a Verona e Malaga.

Genoa, 6,5. L’esordiente Liverani può contare sul ritorno della punta nazionale Gilardino e sull’esperienza di Calaiò, avendo perso il duo titolare della scorsa stagione Borriello-Immobile (Roma e Torino) e Floro Flores (Sassuolo), mentre gli viene consegnato un trio di giovani interessanti tutti dal Chievo: Cofie, Stoian e Sampirisi. Dal Catania arrivano invece Lodi e Marchese, dal Torino Santana e dal Milan Antonini. Il centrale Granqvist va in Russia, al Krasnodar (da cui arriva il giovane Konaté), rimpiazzato dall’ex Napoli Gamberini. Situazione portieri: Frey viene lasciato partire per la Turchia (Bursaspor), dando largo cosi alla promessa Perin, che però ha ancora tanto da imparare e sicuramente lo farà grazie alla presenza più matura di Bizzarri. Moretti-Bovo vengono ceduti al Torino mentre Jankovic va all’Hellas Verona.

Inter, 7. Come visto dalle prime giornate di campionato, per l’Inter il mercato di fatto ha contato poco e nulla: Jonathan e Alvarez sono praticamente da considerarsi nuovi acquisti, rimessi totalmente a nuovo da Mazzarri. Il club ha puntato forte sui giovani, in vista dell’imminente rivoluzione societaria che già a Gennaio potrebbe portare grandi arrivi: presi dunque Icardi, Belfodil, Botta (girato al Livorno), Laxalt (girato al Bologna), Wallace e Taider. Sistemata la difesa con due colossi come Rolando e Campagnaro, ecco che si pensa a sfoltire la rosa: Cassano, Gargano e Obi vanno al Parma, Schelotto al Sassuolo e Silvestre al Milan. Persi i veterani Rocchi e Stankovic, i giovani Mbaye e Benassi vengono invece dati in prestito al Livorno.

Juventus, 8,5. Finalmente arriva il top player in casa Juve. Anzi, dovrebbero essere due, ma fino ad ora si è dimostrato tale, non che non lo conoscessimo già, il solo Carlos Tevez, che ha la pesante eredità sulle spalle del numero 10 di Alessandro Del Piero. Fernando Llorente non è stato invece impiegato da Conte per come ci si aspettava, con solo 10 minuti sulle gambe su tre partite disputate fino a questo punto dai bianconeri. Ogbonna è un ottimo investimento per il futuro, forse un centrocampista avrebbe fatto comodo (Nainggolan). Motta torna dal prestito, venduti Matri al Milan, Giaccherini al Sunderland e Marrone al Sassuolo.

Lazio, 5. Campagna acquisti deludente, arrivano giocatori pressoché sconosciuti da campionati stranieri  che in ogni caso, ci auguriamo, potranno comunque fare bene. Chi si è già inserito è invece Biglia, centrocampista ex Anderlecht, mentre si aspetta l’esordio della giovane promessa, ex compagno di Neymar al Santos, Felipe Anderson. Risolto il caso Zarate, col giocatore che fa ritorno al Velez, cessione pesante è quella di Kozak all’Aston Villa. Sul fronte difesa arriva Novaretti dal Toluca e va via Stankevicius, destinazione Turchia, mentre Diakité firma col Sunderland. Il fuori rosa Foggia va alla Salernitana.

Livorno, 7. Il Livorno, da neopromossa, ha fatto i classici acquisti per la salvezza, ma che colpi. Dal Siena arriva la sorpresa della Serie A 2012-13 Emeghara, che assicura prestazioni ricche di gol; dall’Inter i giovanissimi Bardi, Benassi, Mbaye e Botta; in difesa Coda dall’Udinese e Rinaudo dal Napoli; a centrocampo Biagianti dal Catania e Greco dall’Olympiacos. Sul fronte cessioni, Bigazzi va in Portogallo, all’Olhanense e Bernardini al Chievo. Insomma, la salvezza per questo Livorno sembra già qualcosa di meno che un’impresa con questa squadra.

Milan, 7. Come ogni anno, Galliani piazza il colpo a un giorno dalla fine del mercato: tifosi in delirio, torna il grande Kakà. Dopo un braccio di ferro durato quasi 3 mesi fra i rossoneri e il CSKA Mosca per il giapponese Honda, con un Galliani che alla fine cede e attende Gennaio, spunta proprio alla fine la notizia secondo cui il brasiliano avrebbe deciso di andarsene definitivamente da Madrid. Il ds rossonero non aspettava altro e riporta Kakà a Milano. Per il resto, buono ma praticamente ingiustificato l’acquisto di Matri: con Saponara il Milan aveva già 5 attaccanti. Silvestre va ad aumentare il parco difensori, a dispetto di chi dichiarava che al Milan servisse innanzitutto quello. Birsa è una buona soluzione e Allegri lo ha già convocato per la Champions. Pesa tantissimo, infine, l’addio di Boateng, peraltro improvviso e fulminante per chi (la maggior parte dei tifosi rossoneri) vedeva in lui il leader della squadra.

Napoli, 8,5. Con la faraonica cessione di Edinson Cavani si aprono mille orizzonti: trio d’acquisti che arriva direttamente da Madrid: Higuain, Callejon e Albiol. Mertens, il primo acquisto, è una soluzione di lusso, che se la giocherà con Callejon per il dominio sulla fascia. Avvicendamento in porta: De Sanctis alla Roma e Rosati al Sassuolo, dentro Pepe Reina dal Liverpool, senza dimenticare il giovane Rafael dal Santos. Ceduti gli esuberi Gamberini e Donadel (Genoa e Parma), si pensa anche ai giovani: con El Kaddouri al Torino, arriva Zapata dall’Estudiantes.

Parma, 7. Con Cassano e Okaka il reparto offensivo del Parma diventa davvero intrigante, la linea mediana si arricchisce di pezzi importanti come Munari, Gargano, Obi e Acquah, senza dimenticare il giovane fantasista Antonis (a cui il nostro blog ha dedicato un articolo,…) che arriva dal Sydney di Del Piero, la difesa si rinforza ulteriormente con Cassani, Mendes e Felipe. Tra le cessioni figurano quelle di Belfodil e Morrone, ma la squadra di Donadoni può puntare a disputare un campionato davvero migliore di quello scorso.

Roma, 8. Senza spendere troppi milioni, la Roma ha acquisito giocatori molto importanti, cedendo però pezzi pregiati, azione che francamente poteva evitare di fare. Maicon torna in Serie A e dalle prime uscite sembra essere tornato ai vecchi grandi livelli; Strootman è uno degli investimenti migliori che si potessero fare in ottica futuro, cosi come Ljajic, che conosciamo già meglio. Gervinho è abituato alle grandi e non troverà problemi ad ambientarsi visto che Garcia è stato già una volta suo allenatore; Benatia era il grande difensore che mancava, De Sanctis risolve il nodo portiere. Come dicevamo, pesantissime le cessioni di Lamela al Tottenham e Osvaldo al Southampton. Soprattutto l’ultima ha generato un forte bisogno di acquistare un attaccante, ma alla fine la Roma si è accontentata del ritorno dal prestito di Borriello e punterà sulla sua esperienza in Italia. Pesano molto meno invece le cessioni di Stekelemburg, Marquinhos, Tachstsidis e Nico Lopez. Da registrare infine l’addio di Perrotta.

Sampdoria, 6. Ottimo l’acquisto di Gabbiadini, gran colpo Bjarnason dal Pescara. I botti finiscono però qui: arrivi freschi e giovani sono quelli di Regini, Petagna, Salamon e Wszolek. Venduti Romero al Monaco, Munari al Parma, Poli al Milan, Icardi all’Inter ed Estigarribia al Chievo Verona.

Sassuolo, 7,5. Al pari del Livorno, o forse più, il Sassuolo si è notevolmente rinforzato per puntare ad una salvezza tranquilla. Situazione portieri: Pigliacelli al Pescara, Rosati e Pegolo (da Napoli e Siena) si contendono il ruolo di titolare. In difesa, con Laverone al Varese, presi Rossini, Acerbi, Pucino e Ziegler. Il centrocampo è di alto livello: Kurtic dal Palermo, Marrone dalla Juventus, Schelotto dall’Inter e Alexe dalla Dinamo Bucarest; venduto Troianello al Palermo.  In attacco Zaza e Floro Flores promettono tanti gol, Farias avrà le sue occasioni; tra le cessioni Boakye all’Elche e Catellani allo Spezia. 

Torino, 7.  Con Bianchi al Bologna si punta su Immobile, mentre Bovo proverà a sostituire Ogbonna. In difesa presi anche Moretti e Pasquale, mentre i veri colpi sono a centrocampo: Bellomo, El Kaddouri e Farnerud. In porta Padelli farà da secondo a Berni. Stevanovic va al Palermo, Di Cesare al Brescia, il giovane Diop alla Juve Stabia.

Udinese, 5. Mercato davvero poco esaltante per l’Udinese, che sappiamo avere strategie ben precise, in particolare riguardo lo scouting e il vivaio. Fra tutti torreggiano Nico Lopez dalla Roma e Benussi dal Palermo, abbiamo poi D.Santos e Widmer dal Granada, Kelava dalla Dinamo Zagabria, Jadson dal Botafogo, Fernandes dal Novara, Bubnjic dallo Slaven Belupo e Milnar dall’Inter Zapresic. Cessioni: Coda al Livorno, Pasquale all’Udinese, Angella, Abdi e Faraoni al Watford e Benatia alla Roma.


Hellas Verona, 8. Ottimo il mercato del Verona, che si prepara nel migliore dei modi ad affrontare la sua nuova esperienza nella massima serie. In porta Rafael promette davvero buone cose, Mihaylov è un colpo: si tratta del portiere titolare della Nazionale Bulgara ex Twente che proprio l’altro ieri ha affrontato l’Italia. In difesa arrivano Marques dall’Atletico Mineiro, Gonzalez dal Penarol e Rubin dal Siena, ma c’è tanto da guardare a centrocampo: Donati dal Palermo, Grossi dalla Pro Vercelli, Jankovic dal Genoa, Romulo dalla Fiorentina e Donadel dal Napoli, per non dimenticare i giovani interessantissimi Cirigliano e Iturbe. In attacco ecco un Toni ancora in forma e la promessa Longo dall’Inter. Partono Cocco (Reggina), Sgrigna (Carpi), Nielsen (Pescara), Carrozza (Spezia) e Crespo (Bologna).

(di Jacopo Burgio)

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