Una
delle novità più interessanti e sorprendenti di quest’anno, che coinvolge anche
la massima serie del nostro campionato, è vedere il Palermo in Serie B, dopo,
appunto, quasi dieci anni di permanenza in Serie A. Se questo lungo tempo è certamente
merito del presidente Zamparini, che rilevò la società nell’estate del 2002
quando si trovava nella serie cadetta e la portò velocemente in A, altrettanto “merito”
mi sento di attribuire al presidente riguardo la retrocessione di quest’anno. Per
cominciare, si è trattato di una gestione sconsiderata della panchina: non si
possono cambiare 5 allenatori in un anno, per altro tornando sui propri passi
ben 2 volte. E’ destabilizzante per lo spogliatoio, che per poco tempo comincia
ad abituarsi ad uno o ad un altro modo di ragionare, di allenarsi e di giocare,
per poi vederlo nuovamente cambiare. Il punto critico è innanzitutto Sannino,
che a mio parere meritava più tempo, vista la salvezza sfiorata al suo ritorno l’ultimo
mese di campionato. Da una falsa partenza possono sbocciare ottimi risultati,
come ha fatto vedere Liverani con il suo Genoa proprio la scorsa settimana. Eppure
Zamparini ha voluto puntare successivamente su Gasperini, che per un momento
aveva fatto ben sperare, per poi essere sostituito da Malesani, nuovamente
reintegrato e in seguito bocciato a favore dello stesso Sannino. Sembra un
gioco, ma cosi facendo il Palermo si è davvero giocato
la stagione.
Ecco
quindi che ci si è preparati ad una’annata lunga e difficile di B, dove però il
Palermo, per organico e motivazioni, figura inevitabilmente tra le favorite per
il grande ritorno in massima serie. Piacevole novità, per chi ricorda ancora il
grande mondiale del 2006 e per quanti sono rimasti attaccati alle bandiere del
Milan di qualche anno fa, è l’arrivo di Gennaro Gattuso in rosanero. Inizialmente,
chi si era perso qualche spezzone della vicenda poteva pensare ad un acquisto a
centrocampo, ma Gattuso è venuto per cominciare la sua nuova carriera da
allenatore, e sono ormai passati 3 mesi dal suo insediamento. Il carattere, come
ben sappiamo, non gli è mai mancato, e questo è una di quelle cose che fanno di
un mister un buon mister, quale, fra critiche e dubbi, sta comunque dimostrando
di essere il Ringhio. "Dovremo massacrare l'avversario – ha
detto il neo allenatore durante la presentazione - la società mi sta costruendo
una squadra forte, sarà poi compito mio farla rendere. Poco esperienza? So
anche io di non averne, ma negli ultimi vent'anni non ho fatto certo il
pescatore. Ho sempre rincorso un pallone e giocato. Le responsabilità sono mie,
quando ho detto al presidente di accettare ho subito chiarito che ho bisogno di
tutti, dalla società ai magazzinieri. Se lavoriamo tutti insieme tutto sarà
molto più facile. La consapevolezza di non avere esperienza c´è, ma vengo da
vent´anni di carriera. So quali possono essere le difficoltà. Al Palermo sarei
venuto anche gratis, per tornare in A ci vogliono regole e lavoro.” Passato del
tempo da queste dichiarazioni, Gattuso fa il suo esordio con una vittoria
contro la Cremonese in Coppa Italia, perdendo però poi contro l’Hellas Verona,
castigato proprio da Luca Toni, il grande ex. Il campionato comincia con un
pareggio fuori casa contro il Modena e già i media cominciano a parlare di
risultati deludenti, a maggior ragione dopo la sconfitta per 2-1 in casa
contro l’Empoli. “Se vinciamo non ci fermiamo più”, aveva poi dichiarato il
tecnico, e cosi (in un certo modo) fu: 3-0 al Padova e 2-1 al Cesena, cosi il Palermo riparte alla
carica per tornare in A. Ieri è arrivata però una sconfitta, bisogna dirlo, immeritata, in casa
dello Spezia, causa un autogol di Munoz su cross di Migliore. Più vicina è
quindi la possibilità, conoscendo il presidente, di un eventuale esonero, ma
continuiamo a sperare che Rino possa lavorare con serenità.
(di Jacopo Burgio)
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