sabato 21 settembre 2013

Palermo, novità e delusioni

Una delle novità più interessanti e sorprendenti di quest’anno, che coinvolge anche la massima serie del nostro campionato, è vedere il Palermo in Serie B, dopo, appunto, quasi dieci anni di permanenza in Serie A. Se questo lungo tempo è certamente merito del presidente Zamparini, che rilevò la società nell’estate del 2002 quando si trovava nella serie cadetta e la portò velocemente in A, altrettanto “merito” mi sento di attribuire al presidente riguardo la retrocessione di quest’anno. Per cominciare, si è trattato di una gestione sconsiderata della panchina: non si possono cambiare 5 allenatori in un anno, per altro tornando sui propri passi ben 2 volte. E’ destabilizzante per lo spogliatoio, che per poco tempo comincia ad abituarsi ad uno o ad un altro modo di ragionare, di allenarsi e di giocare, per poi vederlo nuovamente cambiare. Il punto critico è innanzitutto Sannino, che a mio parere meritava più tempo, vista la salvezza sfiorata al suo ritorno l’ultimo mese di campionato. Da una falsa partenza possono sbocciare ottimi risultati, come ha fatto vedere Liverani con il suo Genoa proprio la scorsa settimana. Eppure Zamparini ha voluto puntare successivamente su Gasperini, che per un momento aveva fatto ben sperare, per poi essere sostituito da Malesani, nuovamente reintegrato e in seguito bocciato a favore dello stesso Sannino. Sembra un gioco, ma cosi facendo il Palermo si è davvero giocato la stagione.


Ecco quindi che ci si è preparati ad una’annata lunga e difficile di B, dove però il Palermo, per organico e motivazioni, figura inevitabilmente tra le favorite per il grande ritorno in massima serie. Piacevole novità, per chi ricorda ancora il grande mondiale del 2006 e per quanti sono rimasti attaccati alle bandiere del Milan di qualche anno fa, è l’arrivo di Gennaro Gattuso in rosanero. Inizialmente, chi si era perso qualche spezzone della vicenda poteva pensare ad un acquisto a centrocampo, ma Gattuso è venuto per cominciare la sua nuova carriera da allenatore, e sono ormai passati 3 mesi dal suo insediamento. Il carattere, come ben sappiamo, non gli è mai mancato, e questo è una di quelle cose che fanno di un mister un buon mister, quale, fra critiche e dubbi, sta comunque dimostrando di essere il Ringhio. "Dovremo massacrare l'avversario – ha detto il neo allenatore durante la presentazione - la società mi sta costruendo una squadra forte, sarà poi compito mio farla rendere. Poco esperienza? So anche io di non averne, ma negli ultimi vent'anni non ho fatto certo il pescatore. Ho sempre rincorso un pallone e giocato. Le responsabilità sono mie, quando ho detto al presidente di accettare ho subito chiarito che ho bisogno di tutti, dalla società ai magazzinieri. Se lavoriamo tutti insieme tutto sarà molto più facile. La consapevolezza di non avere esperienza c´è, ma vengo da vent´anni di carriera. So quali possono essere le difficoltà. Al Palermo sarei venuto anche gratis, per tornare in A ci vogliono regole e lavoro.” Passato del tempo da queste dichiarazioni, Gattuso fa il suo esordio con una vittoria contro la Cremonese in Coppa Italia, perdendo però poi contro l’Hellas Verona, castigato proprio da Luca Toni, il grande ex. Il campionato comincia con un pareggio fuori casa contro il Modena e già i media cominciano a parlare di risultati deludenti, a maggior ragione dopo la sconfitta per 2-1 in casa contro l’Empoli. “Se vinciamo non ci fermiamo più”, aveva poi dichiarato il tecnico, e cosi (in un certo modo) fu: 3-0 al Padova e 2-1 al Cesena, cosi il Palermo riparte alla carica per tornare in A. Ieri è arrivata però una sconfitta, bisogna dirlo, immeritata, in casa dello Spezia, causa un autogol di Munoz su cross di Migliore. Più vicina è quindi la possibilità, conoscendo il presidente, di un eventuale esonero, ma continuiamo a sperare che Rino possa lavorare con serenità. 


(di Jacopo Burgio)

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