lunedì 26 agosto 2013

Gli artisti del pallone: Ryan Giggs

Si staranno ancora mangiando le mani in casa City, quando quel lontano 1987 lasciarono partire dalle giovanili degli Sky Blues un certo Ryan Wilson, sponda United, che allora aveva appena 14 anni. A 16 anni però, età in cui nel Regno Unito si diviene maggiorenni, Ryan, a causa del pessimo rapporto col padre, decide di cambiare cognome e diviene quello che noi oggi conosciamo come Giggs, ovvero il miglior giocatore di sempre nella storia dei Red Devils.
Giggs ha proprio quest’anno raggiunto le 1000 presenze da professionista, precisamente quando nel Maggio di quest’anno scese in campo durante la sfida di Champions League contro il Real Madrid. Sir Alex Ferguson si accorse subito del suo talento quando lo volle personalmente nella sua squadra, e prima di lasciare la panchina dello United ha dichiarato, in occasione del rinnovo del giocatore fino al 2014: “Ryan è un esempio per tutti noi, per il modo in cui si prende cura di sé. Penso che nessuno potrà eguagliare la sua carriera per longevità. Ha pienamente meritato questo contratto perché la sua forma fisica è rimasta intatta”. In effetti, i suoi dribbling, la sua velocità, i suoi tiri e i suoi cross sono rimasti pressoché quelli di una volta, belli ed eleganti, indice di una classe innata. Essendo un esterno sinistro, non può essere certo definito un goleador, ma ha comunque raggiunto quota 169 reti in carriera e di queste ricordiamo in particolare quella al Southampton, dopo appena 15 secondi dall’inizio della gara, quella all’Arsenal in semifinale di FA Cup, dopo una splendida azione personale che a mio avviso, pur potendo sembrare il paragone irriverente, è quasi pari a quelle famose di Maradona contro l’Inghilterra e di Messi contro il Getafe, con il solo particolare che Giggs non superò il portiere ma lo trafisse con un sinistro potente sul primo palo; nel 2007/08 Giggs segnò anche il gol vittoria contro il Wigan nell’ultima partita di Premier League, regalando il decimo titolo al Manchester United.
A livello personale, Giggs è stato insignito, come tanti suoi connazionali britannici, del titolo di Ufficiale dell’Impero Britannico dalla regina Elisabetta II nel 2007. Ha inoltre vinto il titolo di miglior giocatore PFA nel 2009 e il Golden Foot nel 2011. Con i suoi compagni dello United, Ryan ha conquistato ben 13 dei 20 titoli vinti dal Manchester United (l’ultimo quest’anno), 4 Coppe d’Inghilterra, 4 Coppe di Lega, 10 Community Shield, 1 Coppa delle Coppe, 1 Supercoppa Europea, 2 Champions League, 1 Coppa Intercontinentale e 1 Coppa del mondo per club. Per quanto riguarda la Nazionale, Giggs è gallese, come dicevamo, dal 1989, quando decise di assumere il cognome della madre. Con il Galles ha giocato per 16 anni e ha realizzato 12 reti in 64 presenze, lasciando la squadra nel 2007, all’età di 34 anni.
Tra le curiosità riferite a questo giocatore, potremmo parlare di quando Giggs venne intervistato e rilasciò delle dichiarazioni interessanti ad Extra Time proprio riguardo il nostro campionato e anche riguardo un giocatore che conosciamo molto bene e che, in qualche modo, per grinta e voglia di giocare nonostante l’età, può essere a lui paragonato. Alla domanda: “Qual è l’avversario più difficile che tu abbia mai incontrato?” rispose infatti : “Javier Zanetti. Lo incontrai per la prima volta nel ’99, ai quarti di Champions. Lui terzino destro, io ala sinistra. Mi impressionò per la sua rapidità, potenza, intelligenza ed esperienza. Ci ho giocato contro altre due volte ed è stato l’avversario più duro in assoluto. Un campione completo.” Proprio riguardo alla squadra in cui milita ancora Zanetti, l’Inter, giravano in passato delle voci su un interessamento molto forte per il giocatore da parte di Massimo Moratti, ma Giggs ha al tempo risposto cosi: “Avevo letto questa notizia sui giornali, ma la verità è che non ci fui mai alcun contatto. Non ho mai pensato di lasciare lo United”.        
A 40 anni suonati, Ryan di smettere non ne vuole proprio sapere. Tuttavia, tra i cambiamenti radicali succedutisi quest’anno (il ritiro di Ferguson e del compagno Scholes), Giggs ha assunto con l’arrivo di David Moyes sulla “panchina rossa” il ruolo di assistente-giocatore, chiaramente prima avvisaglia che il suo tempo sul campo da calcio sta per finire. “Giggs sogna la panchina del Manchester United e ha le qualità per essere un ottimo allenatore. Ryan giocherà un altro anno, ma sono sicuro che, una volta ritiratosi, potrà succedere ad Alex Ferguson”. Cosi dichiarò lo scorso Marzo Ole Gunnar Solskjaer, ex stella dei Red Devils e attuale tecnico del Molde. Attualmente la panchina è stata appena occupata, ma molto probabilmente la profezia di Solskjaer si avvererà: Giggs concluderà la sua magnifica carriera cominciandone un’altra, gli auguriamo, ancora più brillante e vittoriosa. 

(di Jacopo Burgio)

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