“Se si chiamasse Giaccherinho, Emanuele sarebbe molto più considerato”, queste le parole di Antonio Conte, attuale allenatore della Juventus, in occasione di un’intervista in cui si parlava, appunto, del talento italiano e della sua “provincialità”, termine usato spesso dai giornalisti che criticavano lo stesso Conte poiché schierava giocatori non “da Juve”, eppure poi capaci di portare a termine un’impresa come quella dello scudetto 2011-2012.
Non possiamo dire che la storia di Emanuele abbia avuto un lieto fine, in quanto è ancora molto lontana dal concludersi: a 28 anni Giaccherini ha ancora voglia di esprimersi, dopo essere esploso a Cesena e aver passato due anni nella Juve vincente di Conte, che lo ha definitivamente lanciato nel teatro internazionale. Dopo un buon europeo e una strepitosa Confederations Cup infatti, da poche settimane il Giak è un nuovo giocatore del Sunderland di Di Canio. Sicuramente però, quella di Giaccherini è una bella storia, che vale la pena di raccontare: un piccolo calciatore diventato grande. A 15 anni viene già tesserato dal Bibbiena, poi mandato in prestito gli anni successivi in varie società di serie minori. Fa il suo esordio con il Cesena in Serie A nel 2010, contro la Roma, gara poi terminata in pareggio per 0-0. Giaccherini firmerà successivamente il suo primo goal contro il Milan, cominciando un lungo periodo di ascesa che lo porterà fino alla Juventus nel 2011. Emanuele è un giocatore molto duttile, capace di ricoprire praticamente tutti i ruoli di centrocampo, pur nascendo come ala: esterno, mezz’ala o interno, invariabilmente a destra o a sinistra. Per la sua struttura fisica e le movenze, oltre che per la posizione che ricopriva inizialmente, Giaccherini è stato più volte paragonato, ovviamente solo per le suddette somiglianze, a Lionel Messi, tanto da valergli i soprannomi di “La Pulce” (al pari dell’argentino) o “Il Messi di Talla”. Col suo dribbling secco e le sue doti in velocità e scatto, il Giak sa sfornare ottimi assist nel momento in cui si libera dell’avversario, non mancando però alcune volte la conclusione, spesso con buoni risultati.
Giaccherini viene dunque scelto da Conte per sperimentare il suo 4-2-4 con la Juventus, modulo che poi come sappiamo cambierà più volte fino a stabilizzarsi con l’attuale 3-5-2. A sorpresa Emanuele va addirittura a ricoprire la posizione di ala sinistra nella formazione titolare, con accanto Matri, Del Piero e Pepe, durante la gara inaugurale allo Juventus Stadium contro il Parma, conclusasi con un netto 4-1 per i bianconeri. Giaccherini dimostra di potersela giocare e pur potendo essere surclassato da giocatori più abili nonché più noti di lui, riesce comunque a ritagliarsi uno spazio importante e in poco tempo conquista anche la Nazionale.
Cesare Prandelli ha sempre nutrito grande stima verso di lui, chiamandolo più spesso a vestire la maglia azzurra che il Giak scopre con stupore di saper indossare meglio di quella bianconera: la seconda annata alla Juve diventa infatti più complicata per lui, a causa di nuovi arrivi che andranno a formare l’organico che dovrà partecipare alla Champions League. Emanuele gioca cosi sempre di meno, segnando però quello che è stato definito il goal scudetto 2013 contro il Catania. Prandelli non perde la fiducia nel ragazzo e lo mette in lista per la Confederations Cup, che diviene per lui un trampolino di lancio; alla fine del torneo le carte parlano chiaro: Italia terza e Giaccherini miglior giocatore azzurro, uno tra i migliori del’intera competizione, dopo un giocatori del calibro di Neymar, Iniesta o Xavi. Tuttavia la Juve non lo considera più parte del progetto e il Giak emigra, dichiarando “meglio per tutti”. La sua nuova avventura in Premier è già iniziata e non resta che augurargli buona fortuna.
(di Jacopo Burgio)
Emanuele Giaccherini, un calciatore italiano, è attualmente prestato al Chievo dal club di Serie A Napoli. Debutto è un'ala, ma anche l'ex centrocampista e ha lasciato indietro. Lui è il mio calciatore preferito e desidero di più la sua firma maglie caclio. Questo è il mio più grande desiderio.
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