sabato 24 agosto 2013

Scottish Premier League, la gemella del calcio inglese

L’attuale Premier League, massima serie del campionato inglese, è nata da uno scisma interno al calcio britannico risalente al 1992, quando, appunto, tale serie si venne a creare con la separazione dalla Football League. La Barclays Premier League (Barclays è il nome della più famosa banca britannica che compare per ragioni di sponsorizzazione) comprende squadre, ovviamente, d’Inghilterra, ma anche di un’altra nazione del Regno Unito, il Galles (quest’anno Swansea e Cardiff City). Di un altro campionato, altrettanto caratterizzato da contraddizioni e allo stesso modo anche altrettanto interessante, fanno parte le squadre di Scozia, terza nazione dello United Kingdom.
La Scottish Premier League nacque anch’essa da uno scisma che la vide separarsi dalla Scottish Football League nel 1998; a differenza che in Inghilterra però, proprio quest’anno il calcio scozzese ha deciso di tornare unito in un’unica associazione calcistica professionale. La Premier scozzese comprende attualmente 12 squadre e procede annualmente in modo molto particolare, se paragonato a quello nostrano: le squadre si incontrano per 3 volte (due gironi d’andata e uno di ritorno) per un totale di 33 giornate, per poi procedere con lo “split”, che potremmo quasi paragonare ai play-off della nostra Serie B. Le prime 6 squadre si incontrano infatti per stabilire a chi assegnare il titolo e le posizioni in Champions e Europa League, mentre le altre 6 si battono per non retrocedere. Con questo piccolo “torneo” si arriva alle 38 giornate, analogamente agli altri campionati europei, composti per la maggior parte da 20 squadre.

Il calcio scozzese, pressoché ignorato dai più, è invece, a parer mio, uno dei più affascinanti d’Europa, nonché seguito da tifosi sinceramente appassionati, come abbiamo visto per esempio in Champions League quest’anno, quando il Celtic di Glasgow ha mortificato il Barcelona di Messi nella bolgia del Celtic Park, soprattutto per merito, appunto, di una tifoseria davvero incredibile. Quest’ambiente, positivo da un lato, può però generare momenti di tensione: facile immaginare quello che potrebbe succedere (e che in passato è accaduto) se non ci fossero misure di sicurezza molto elevate durante il derby di Glasgow Rangers-Celtic, che, per la cronaca, è primo in classifica nella lista dei derby più accesi e pericolosi al mondo stilata dalla CNN, cui seguono Lazio-Roma e Boca Juniors-River Plate. Quando scende in campo infatti la “Old firm” (cosi vengono chiamate collettivamente le due squadre scozzesi, detentrici del titolo per la quasi totalità delle volte) scendono con loro motivi storici, sociali e religiosi. Quest’anno però,come quello scorso, più per fortuna che purtroppo, tale evento,atteso ma talvolta molto violento, non si potrà disputare: i Rangers sono stati travolti da un improvviso fallimento e si trovano quindi nei piani bassi della lega scozzese, pronti però a tornare nuovamente in alto e, sicuramente, ad infiammare ancora il derby di Scozia.

(di Jacopo Burgio)

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